Orotelli. Un viaggio avventuroso nella storia collettiva d’Italia e in quella, intima, di una famiglia attraverso i volumi accumulati nella biblioteca domestica dall’inizio del Novecento a oggi; un mistero ambientato nella Cagliari del XVI secolo in una storia ispirata alla vita del più grande scrittore spagnolo, l’autore del Don Chisciotte Miguel de Cervantes. Sono “I libri si sentono soli” di Luigi Contu (La Nave di Teseo) e “La lama e l’inchiostro” di Ciro Auriemma (Piemme) le opere vincitrici, rispettivamente nella sezione Giornalismo e in quella Narrativa, della quinta edizione del Premio letterario nazionale Salvatore Cambosu.
La cerimonia di premiazione del concorso – organizzato ogni due anni dalla Fondazione Cambosu e dedicato alla figura del grande intellettuale sardo che, dal primo Dopoguerra fino alla scomparsa, negli anni ’60, non smise mai di affiancare l’impegno letterario alla scrittura giornalistica – si è tenuta venerdì 22 dicembre, a partire dalle 17, presso il Centro Polivalente Franco Pintus di Orotelli. Alla cerimonia, oltre ai giurati e ai rappresentanti della Fondazione, è intervenuto anche il sindaco del Comune di Orotelli, Toni Bosu.
Una selezione definita a più riprese ardua da parte della Giuria del Premio – capitanata dalla Presidente Neria De Giovanni e composta da Duilio Caocci, Simona De Francisci, Tiziana Grassi e Dante Marianacci -, che ha condotto, per ognuna delle sezioni, prima alla composizione delle terne di finalisti e, oggi, alla scelta dei vincitori, entrambi nomi di prestigio nazionale. Luigi Contu, giornalista e scrittore romano di origini sarde, già firma della Repubblica, è dal 2009 direttore dell’Agenzia ANSA, per la quale lavora dal 1987; cagliaritano per nascita e per scelta di vita, Ciro Auriemma, il trionfatore della sezione Narrativa, affianca alla carriera di scrittore – i suoi romanzi sono stati pubblicati dalle case editrici e/o, Rizzoli, DeA Planeta e Piemme – quella di editor e di docente di tecniche narrative. Un’alta qualità che si esprime anche negli altri nomi giunti in finale dopo l’accurata selezione della Giuria: si tratta, per la sezione Giornalismo, di “Iran. Il tempo delle donne”, di Luciana Borsatti, edito da Castelvecchi, e di “Un autunno d’agosto” di Agnese Pini, editore Chiarelettere; per la sezione Narrativa, ”L’oro degli dei” di Marco Buticchi, edito da Longanesi, e “Grande terra sommersa” di Alessandro De Roma, Fandango editore.
Esprime soddisfazione anche nella volata conclusiva del Premio la Presidente della Giuria Neria De Giovanni, che pure non nasconde rammarico per gli autori e i giurati che, a causa delle difficoltà nei collegamenti aerei e per i consueti mali di stagione, non hanno potuto raggiungere Orotelli. “Per il giornalismo – queste le parole di De Giovanni – abbiamo voluto segnalare il libro di Luciana Borsatti ricordando il coraggio delle donne dell’Iran purtroppo ogni giorno in cima alle cronache degli orrori; e poi una grande giornalista come Agnese Pini, direttrice di quotidiani nazionali con il suo reportage-racconto di un terribile episodio della seconda guerra mondiale; infine il vincitore, Luigi Contu, che ha saputo ripercorrere attraverso la biblioteca di famiglia, pagine della storia privata e pubblica del nostro recente passato. La narrativa” continua la Presidente della Giuria “ha visto in finale un maestro indiscusso del romanzo d’avventura come Marco Buticchi e il suo L’oro degli dei, affascinante viaggio attraverso i secoli alla ricerca di un tesoro nascosto; poi Alessandro De Roma, con Grande terra sommersa, romanzo di formazione di un ragazzo che recupera la bellezza e la profondità delle tradizioni sarde più vere ed antiche; infine il vincitore, Ciro Auriemma, che ci ha regalato un sontuoso romanzo storico dove alla documentata presenza storica a Cagliari di Miguel de Cervantes ha unito la fantasia di un noir avvincente, quasi da cappa e spada”.
Premi letterari e giornalistici, ma non solo: come secondo tradizione, la Fondazione Cambosu ha assegnato anche il consueto e prestigioso riconoscimento a una personalità che si è distinta per meriti artistici. Premio assegnato, per l ‘edizione 2023, a uno dei più amati e apprezzati cantautori sardi: Piero Marras. Polistrumentista nuorese, intellettuale da sempre fedele all’uso della lingua sarda nei suoi testi, una serie sterminata di collaborazioni eccellenti – due nomi tra tutti: Paolo Pillonca e Salvatore Niffoi – Marras resta nei decenni uno dei cantastorie dell’anima sarda più riconoscibili e prolifici, con una carriera che lo ha portato anche a suonare al Concerto di Natale in Vaticano di fronte a Papa Giovanni Paolo II.
A intervallare i momenti di premiazione, la cerimonia è stata accompagnata dalla lettura di alcuni brani di Bobboricu – così Cambosu era conosciuto dai suoi compaesani – tratti da due delle sue opere più conosciute e rappresentative, “Miele Amaro” e “Una stagione a Orolai”, letture effettuate da parte delle studentesse e degli studenti delle scuole elementari e medie di Orotelli.
“A nome mio e della Fondazione esprimo il più vivo compiacimento per la buona riuscita del premio Cambosu” – dichiara il Presidente della Fondazione Cambosu, Angelo Sirca; “il lavoro fatto ha avuto il suggello col premio a due autori di spessore come Ciro Auriemma e Luigi Contu. Col riconoscimento a Piero Marras si è inoltre voluto omaggiare un cantautore, anzi un poeta che con la sua musica accompagna da decenni noi sardi cittadini del mondo”.
Il Premio letterario Cambosu è stato organizzato dalla Fondazione Salvatore Cambosu con il patrocinio del Comune di Orotelli, del Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna e con il contributo dell’Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport.