Roma. Time in Jazz sbarca a Roma per partecipare a Take Five, la rassegna in programma da venerdì 15 a domenica 17 alla Casa del Jazz, che mette in vetrina i progetti originali dei Centri di Produzione Musica dedicati al jazz nati lo scorso anno con il sostegno del Ministero della Cultura; sono cinque organismi, tutti aderenti all’associazione nazionale I-Jazz: il Centro Produzione Musica di Roma della Fondazione Musica per Roma, Adrimusic (Centro Adriatico Produzione Musica) di casa a Pescara, WeStart, il Centro di Produzione Musica del Piemonte Orientale con base a Novara, Toscana Produzione Musica e, appunto, il centro coordinato dall’associazione Time in Jazz di Berchidda presieduta e diretta da Paolo Fresu: Insulae Lab.
Ogni centro presenterà in concerto due progetti scelti fra quelli varati nel corso dell’anno che sta per chiudersi: Time in Jazz porta in dote Piano Island #02, con il siciliano Seby Burgio (tastiere, elettronica) e il sardo Alessandro Di Liberto (pianoforte) sul palco della Casa del Jazz venerdì 15 alle 19.30. Una produzione originale figlia del viaggio nella musica mediterranea e del Mediterraneo compiuto – e ancora in corso – dal progetto Insulae Lab – Centro di Produzione Musica (direzione artistica di Paolo Fresu), in cui donne e uomini e arti si incontrano per dare suono e forma alla creatività nell’accogliente casa madre di Berchidda, in Sardegna. Piano Island #02 è incontro fra Sardegna e Sicilia che genera il secondo capitolo di Piano Island. Il siciliano Burgio e il sardo Di Liberto sono musicisti di grande talento che vantano importanti collaborazioni nazionali e internazionali. Il processo creativo e tecnico attivato dal connettersi degli intenti ha superato il mare ed è approdato, felicemente, a Roma.
L’indomani, sabato 16 alle 21.30, il Me’ta Quartet Reloaded di Antonello Salis (pianoforte e fisarmonica), Sandro Satta (sax), Riccardo Lay (contrabbasso) e Fabrizio Sferra (batteria). Me’Ta Quartet Reloaded nasce come estensione del gruppo jazz progressive Cadmo, fondato da Salis, Lay e Mario Paliano. Dopo lo scioglimento del trio, Salis e Lay danno prima vita al G.R.A. con Sandro Satta e il compianto trombonista Danilo Terenzi, poi al Me’Ta: a inizio anni ’90, dopo varie esperienze individuali, il quartetto si consolida aggiungendo Fabrizio Sferra alla batteria. Il Me’Ta Quartet si contraddistingue per la progressiva trasformazione, la storia, le leggende raccontate in musica, l’estemporaneità, la diversità – in sostanza – come tema di fusione che lega i musicisti. L’interpretazione di una libertà che diventa assoluta, mai un quadro fisso: uno stato d’animo che unisce tutti in una composizione e interpretazione attuale, ogni concerto è una nuova vita. La loro musica? Linguaggi musicali e tendenze varie, dalle melodie ancestrali alla contemporanea, dalla musica etnica al grande cerchio del jazz.
Ma la trasferta romana sarà anche l’occasione per presentare “Time in Jazz. L’estate del 2022”, il libro fotografico di Fabio Lovino che racconta per immagini l’edizione dell’anno scorso, la numero trentacinque, del festival Time in Jazz creato nel 1988 e diretto da Paolo Fresu nella sua Berchidda. Nome di primo piano della fotografia musicale e non solo, con un ampio portfolio di ritratti di musicisti, attori e registi italiani e internazionali, più di centotrenta copertine di famosi magazine nazionali ed esteri, Fabio Lovino ha girato i luoghi del festival catturandone i volti, le emozioni e le suggestioni per trasformarli negli scatti raccolti in questa pubblicazione edita dalla romana Postcart.
«Fabio Lovino sente il mondo con gli occhi» osserva Paolo Fresu nella prefazione: «Lo percepisce attraverso gli sguardi degli altri e questi divengono nuovi obiettivi e altrettanti diaframmi. Il suo racconto di Time in Jazz è composto dai piccoli particolari che lui ha pazientemente osservato e portato in luce. Micro e macro che bene rappresentano un festival che aspira a voler mettere insieme e comunicare ogni dettaglio di un poliedrico cosmo umano e creativo. Si espone verso la narrazione pur arretrando lo sguardo, come fosse uno dei numerosi spettatori che, da trentasei anni, vivono il festival ricomponendolo a loro volta».
Presentato una sola volta lo scorso agosto a Berchidda, il libro di Fabio Lovino – dopo quelli a firma di Roberto Cifarelli, Daniele Franchi, Alessandra Freguja e Gianfranco Mura che l’hanno preceduto – è il quinto titolo di un progetto editoriale di Time in Jazz che, attraverso l’occhio attento della fotografia, vuole raccontare i tanti volti di questo festival caleidoscopico e complesso che si inserisce totalmente nel territorio grazie alla musica.
Con Fabio Lovino in dialogo con Paolo Fresu, “Time in Jazz. L’estate del 2022” verrà presentato venerdì 15 alle ore 17 nella biblioteca della Casa del Jazz. Poi spazio alla musica di Seby Burgio e Alessandro Di Liberto in scena con Piano Island #02, alle 19.30 sul palco della Casa del Jazz.