Accordo con il CACIP per una pianificazione condivisa su alcune zone del Porto Canale Un’altra importante porzione del porto storico di Olbia si prepara ad essere definitivamente vocata alla nautica da diporto.
È di ieri pomeriggio l’adozione, in comitato di Gestione, del secondo Adeguamento Tecnico Funzionale al vigente Piano Regolatore Portuale dello scalo gallurese.
Provvedimento che, in prosecuzione di quanto già completato con successo nel 2021 per il Molo Brin, estende la medesima funzione e destinazione anche nella restante parte che comprende la testata del Molo Vecchio, il Molo Bosazza e tutto il perimetro a mare di Via Poltu Ezzu. Circa 650 metri di spazi banchinali che, una volta ottenuto il parere favorevole del Consiglio Superiore ai Lavori Pubblici, potranno essere destinati, previo rilascio di apposita concessione demaniale marittima, alla diportistica, trasformando così, in maniera definitiva ed ordinata, il compendio portuale olbiese in volano per il comparto nautico, cantieristico e turistico ricreativo.
Sempre in ambito pianificatorio, nella seduta di ieri del Comitato di Gestione è stato illustrato l’accordo procedimentale fra Enti Pubblici (ai sensi della Legge 241/1990) con il Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari che rafforza la sinergia nella programmazione e pianificazione condivisa su alcune zone del Porto Canale individuate dal Piano Regolatore Portuale vigente. Si supera così il ricorso al TAR contro la proposta di Piano Attuativo dell’AdSP è già ritirato, nei giorni scorsi, dallo stesso Cacip. L’accordo rafforza così la sinergia tra AdSP e Consorzio per lo sviluppo di nuove attività produttive nello scalo industriale cagliaritano che si configura, sempre di più, come hub multipurpose dell’economia del mare.
Altro punto all’ordine del giorno, l’aggiornamento 2023 al Piano dell’Organico del Porto dei Lavoratori delle Imprese ex articoli 16, 17 e 18 per il triennio 2022-2024. Documento strategico, a revisione annuale, che, nell’ultima versione, nonostante la delicata situazione internazionale, fotografa una situazione di sostanziale stabilità della portualità sarda con possibilità di ulteriore ampliamento delle posizioni lavorative esistenti e l’avvio di nuovi percorsi formativi, promossi e sostenuti dall’AdSP, per il personale operante.
Sempre in tema di lavoro portuale, è stata data informativa riguardo a: fissazione del numero massimo di imprese portuali; avvio della procedura di estensione del Comitato di Igiene e Sicurezza a tutti i porti del Sistema; approvazione del Regolamento per il deposito temporaneo e la movimentazione di merci (alla rinfusa o in colli) in banchina e nei piazzali degli scali della circoscrizione.
Altri punti, infine, hanno riguardato la terza variazione al bilancio di previsione 2023 e l’aggiornamento al sistema di programmazione, misurazione e valutazione delle performance.
“Con l’Adeguamento tecnico funzionale adottato oggi in Comitato di Gestione completiamo il percorso di graduale valorizzazione e rilancio del cuore del lungomare di Olbia avviato nel 2021 – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Una volta ottenuto il parere favorevole del Consiglio Superiore ai Lavori Pubblici, altri 650 metri di banchinamenti e relativi specchi acquei potranno essere riqualificati e destinati, in maniera ordinata e funzionale, alla nautica da diporto. Un passaggio che allinea la vocazione turistico ricreativa di quel tratto di waterfront agli strumenti pianificatori in vigore, alle strategie di sviluppo della città, conferendo ulteriore spinta al fiorente vicino comparto della cantieristica nautica. Relativamente al lavoro portuale, nonostante i contraccolpi della crisi, gli scali sardi registrano costanti crescite e sono pronti a nuove sfide di mercato”.