Sassari. Dall’inizio di questo 2023 ad oggi sono state uccise in tutto il territorio dello Stato italiano 105 donne, e 22 solo in Sardegna dal 2008. Eppure, il femminicidio è ancora troppo spesso narrato sui media come un gesto improvviso, inconsulto, motivato da ogni scusa possibile: la gelosia, il tradimento, il rifiuto. All’interno dello Stato italiano ogni due giorni viene uccisa una donna e una donna su tre ha denunciato di aver subito almeno una violenza sessuale.
Oltre l’80% dei casi di violenza di genere avviene tra le mura domestiche tanto che, durante i lockdown dovuti alla pandemia Covid, le richieste d’aiuto delle donne sono aumentate del 73%.
Dati che parlano chiaro: non si tratta di casi isolati ma di un fenomeno strutturale e sistematico, le cui cause non sono relazioni singole concluse in modo tragico, si tratta quindi di una cultura del controllo e del possesso maschile nei confronti delle donne. Si tratta del patriarcato, e di un sistema economico capitalista che trasforma le persone, soprattutto quelle più fragili, in oggetti e dunque in merce.
«Per questo il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, saremo in piazza» – sostiene Giorgia Grimaldi dell’associazione Sa Domo de Totus che ha organizzato l’evento – «è un’urgenza politica quella di scendere in piazza e combattere per rivendicare i nostri diritti, è un’urgenza quella di mobilitarci affinché questo sistema patriarcale venga eliminato, e ci lasci vivere».
La manifestazione che si svolgerà sabato 25 in Piazza Santa Caterina a Sassari dalle ore 17 in poi, sarà soprattutto un momento di confronto e informazione, di condivisione di una rabbia diffusa che si deve trasformare in lotta per un cambiamento radicale e culturale, perché ogni vittima di femminicidio è una vittima di potere.
Non bastano più le sole commemorazioni né le pene severe di cui il sistema giuridico si è dotato, è il momento di restituire alla dimensione collettiva il suo spazio, ovvero la piazza.
«Il nostro 25 novembre» – spiega Maria Antonietta Scanu, una delle promotrici – «sarà un momento di riflessione politica, analisi e condivisione, grazie alla partecipazione virtuosa e variegata, ottenuta tramite interventi artistici, con la scrittrice Clara Farina, lo scrittore Filippo Kalomenìdis e la cantante Francesca Dettori, e di settore, come con il consultorio AIED e il Centro Antiviolenza, nonché casa famiglia AURORA, che daranno un fondamentale contributo sulla realtà del territorio e su quanto è stato fatto o resta ancora da fare»
«Questa data è un’occasione per parlare di donne» – conclude Ninni Tedesco per Sa Domo «ma ci confronteremo su tutte le questioni di genere, sulla violenza nei confronti degli appartenenti alla comunità LGBTQ+ e sulla validità delle sue rivendicazioni di lotta e identità».
Alla fine della serata Sa Domo de Totus invita a partecipare a un aperitivo con offerta il cui ricavato sarà devoluto al Centro antiviolenza di Sassari e alla casa-famiglia AURORA.