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Macomer.    Si apre con un tributo a Peppino Fiori nel centenario della nascita la ventunesima edizione della Mostra del libro edito in Sardegna, che per quattro giorni, da giovedì 23 a domenica 26 novembre, riunisce nel Centro servizi culturali di viale Gramsci gli stati generali dell’editoria sarda grazie alla presenza di 34 editori e a un ricco calendario di ben 26 appuntamenti letterari.

Tema di quest’anno è “Sardegna. Isola allo specchio”, e Giuseppe Fiori _ “Peppino” Fiori come chiamato affettuosamente da amici e colleghi – nella sua professione di giornalista e di scrittore (tra i suoi libri, “Baroni in laguna”, “Vita di Antonio Gramsci”, “Vita di Enrico Berlinguer”, “La società del malessere”) seppe raccontare magistralmente i cambiamenti in atto nella società sarda, e più in generale in quella italiana, unendo passione civile e rigore intellettuale. Per questo motivo, dunque, giovedì mattina, dopo i saluti istituzionali (Padiglione Filigosa, alle 10.30) dell’assessore regionale della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport  Andrea Biancareddu, del sindaco di Macomer Riccardo Uda, dell’assessora alla Cultura Fabiana Cugusidella Presidente AES Simonetta Castia, la Mostra del libro si apre con un omaggio al grande intellettuale nato a Silanus e originario di Cuglieri. Al tributo,

Peppino Fiori

accompagnato da testimonianze dirette e filmate e dalle letture di Azzurra Lochi, parteciperanno Simonetta Fiori, giornalista e figlia di Peppino Fiori, i giornalisti Costantino Cossu e Jacopo Onnis (autore del volume “Il coraggio della verità. L’Italia civile di Giuseppe Fiori” Cuec, 2013), e in collegamento video Salvatore Mereu, regista del film “Sonetaula”, tratto dall’omonimo romanzo di Fiori del 1960.

Di pomeriggio (dalle 16, Padiglione Tamuli) la Mostra del libro omaggia Maria Piera Mossa, la prima regista sarda, a cui si deve tra l’altro il riordino dell’immenso patrimonio della Rai regionale: se ne parlerà con Jacopo Onnis che, in dialogo con Anna Maria Baldussi, presenta il volume “Maria Piera Mossa. La prima regista sarda. Tra cinema, radio, Tv, amicizie, affetti, lavoro” (Aipsa), da lui curato con Pietro Clemente e Peppetto Pilleri.
A seguire, Tonino Bussu dialoga con Rosa Sedda di “L’incanto del cielo stellato. Storia, miti e credenze popolari della Sardegna” (Alfa), un’opera affascinante sulle credenze dei Sardi riguardo al Sole, la Luna e i fenomeni naturali. Simonetta Castia e Michele Forteleoni presentano la guida archeoastronomica “Pranu Muttedu (Goni)” pubblicata da Mediando e dedicata a una inedita rilettura dell’omonimo complesso megalitico, primo volume di una collana sui principali siti archeologici della Sardegna, mentre Tonino Oppes e Nicola Castangia parlano di “Le case delle fate, l’incanto delle domus de janas” (Abbà), un volume prezioso di testi e fotografie che unisce il rigore della ricerca e il rispetto degli studi archeologici al fascino delle narrazioni popolari. Infine Ottavio Olita presenta, dialogando con Paolo Lusci, il suo nuovo romanzo “Il rifugio dell’assassino” (Isolapalma).
Nello stesso giorno iniziano anche i laboratori per le scuole nell’ambito del progetto Adotta un libro sardo con “È Gramsci ragazzi. Breve storia dell’uomo che odiava gli indifferenti” (Abbà) di Massimo Lunardelli, “Riccino Riccetta” (Condaghes) di Rita Atzeri e “Favole di Fedro” (Carlo Delfino) di Tito Scarpa (laboratorio a cura di Salvatore Tola), mentre il Padiglione Filigosa ospita “Toponigmistica sarda” (Alfa) di Marcello Muroni.