Un’accoglienza da star per Bruno Barbieri domenica (12 novembre) a Villaurbana(OR), special guest del secondo appuntamento di Pané-Incontri gastronomici nel borgo, che ha aperto 12 forni del paese per la giornata dedicata ai pani del Mediterraneo.
Lo chef ha incontrato i tantissimi visitatori che da subito avevano portato al sold out l’evento, i panificatori del borgo e i loro ospiti da Grecia, Marocco, Francia, Puglia, Calabria e Sicilia, che per tutta la giornata hanno sfornato pani tipici da degustare con prodotti del territorio.
Un’iniziativa che ha portato nell’antico centro dell’Alto Campidano una vera marea di persone
partecipi e curiose, non solo per l’incontro con il famoso chef ma anche per conoscere usi e rituali dei paesi ospiti in un percorso inedito alla scoperta di tradizioni millenarie comuni ma diverse e di artigiani del pane che con la loro passione hanno reso Villaurbana capitale del pane del Mediterraneo. Una fusione straordinaria di culture, proprio come in animo dell’Amministrazione comunale che, in collaborazione con la cooperativa Le Ragazze Terribili, ha organizzato la rassegna per celebrare il protagonista assoluto, il pane.
“Oggi rientro a casa con qualcosa in più, non conoscevo questo bel borgo e sono davvero felice di essere stato invitato a prendere parte a una iniziativa che merita un plauso speciale, per il tema e per la volontà degli organizzatori di valorizzare una tradizione così importante – ha detto lo chef Bruno Barbieri- . Qui si respira ancora il valore della vita più autentica, il valore della comunità. Un valore che si esprime in modo straordinario oggi, in questa giornata che celebra il pane, elemento essenziale della nostra vita e della nostra alimentazione, simbolo di culture di popoli che qui a Villaurbana quest’oggi sono messi insieme in una connessione straordinaria. Ciò che mi piace di più della Sardegna è la gente, c’è una grande cultura gastronomica, enologica, e c’è un mare straordinario. L’aria che si respira, l’odore del mirto, i profumi della macchia mediterranea sono travolgenti. Come qui, oggi, i profumi dei forni accesi e del pane appena sfornato”.
Tra le chiacchiere con il giovane scrittore sardo Matteo Porru, nella sala del Centro culturale Barbieri ha ripercorso la sua carriera da quando tutto è iniziato, l’infanzia trascorsa a stretto contatto con sua nonna, vera maestra del Barbieri Chef. “Devo a lei quello che sono oggi – ha detto- mi ha insegnato tutto, soprattutto le regole. Come per esempio il momento della raccolta degli ortaggi e a non contrariare l’animale più permaloso dell’aia, la faraona, che poi se la prende, se ne va e non fa più uova, a rispettare le stagioni e il cibo che esse ci danno, per mantenere ferrea la salute. Perché la vita è fatta di regole, a partire proprio da queste”. E poi la lunga esperienza sulle navi da crociera per poi passare per le cucine di grandi maestri, il suo primo ristorante, le stelle Michelin. “Ho fatto tantissime cose nella vita, credendoci sempre anche quando ero l’unico a farlo. Ma la volontà, la perseveranza e l’entusiasmo mi hanno dato ragione”.
Aneddoti, esperienze, la scelta di appendere la casacca da chef e scoprire “altro” nel mondo. “Non ho smesso di cucinare, ora cucino per gli amici e per le persone che amo. Ma a un certo punto ho sentito l’esigenza di percorrere altre strade perché il mondo, la vita, sono fatti di tanto altro. Occorre coraggio, è vero, però ho scelto di non invecchiare chiuso tutto il giorno davanti ai fornelli”. Da qui la scelta di dedicarsi alla tv con programmi ormai di culto come Masterchef e 4Hotel.
“Il mio sogno ancora da realizzare – ha detto – è quello di fare 4Hotel in Sardegna, un progetto al quale sto lavorando da tempo e che la prossima primavera si potrà concretizzare. Perché anche la cultura dell’accoglienza è un valore da far crescere e promuovere e sono certo che in quest’isola c’è tanto da raccontare”.
La mattinata dello chef pluristellato si è conclusa con la visita a Forni Aperti in tutto il borgo, nei panifici e nelle case delle massaie, l’assaggio dei pani e dei prodotti tipici, tra complimenti e battute in pieno stile Barbieri, in un bagno di folla e di foto con centinaia di persone che lo hanno seguito fino al momento dei saluti, con il suo un grande “arrivederci”.
Ma la giornata di Pané-Incontri gastronomici nel borgo è proseguita con l’atteso appuntamento del panel di degustazione “Il pane del Mediterraneo”. Sotto la guida del direttore dell’Istituto Nazionale Assaggiatori di Pane, Walter Cricri, un’esperienza sensoriale unica che, partendo dalla semplice miscela di farina, acqua, lievito e sale, ha svelato i segreti dietro la creazione del pane della tradizione del posto abbracciando le influenze di altre culture del Mediterraneo – Grecia, Francia, Calabria, Sicilia, Puglia e Marocco – creando un’esplosione di varianti, grazie a fermentazioni e cotture eseguite a temperature e tempi diversi.
Infine, nel cuore del borgo, la chiusura della manifestazione nell’ atmosfera magica e coinvolgente dello spettacolo “Koi-Cantando danzavamo”, con le danze delle ‘falene’ tra il pubblico incantato dal racconto-omaggio a Sergio Atzeni e alla maschera del Mamuthone, nella produzione originale Festival Abbabula con la regia e la direzione artistica di Chiara Murru e le musiche eseguite dal vivo da Francesco Medda Arrogalla.