Cagliari. Prosegue, sulle frequenze di Radio Rai Sardegna, il racconto della “Commedia” dantesca in lingua sarda con la traduzione del Padre gesuita Paolo Monni, scritto e diretto da Carlo Rafele. Dopo le prime dodici Stanze dedicate all’Inferno, domenica 5 novembre, su Radio 1 alle ore 9.05 andrà in onda la prima puntata del Purgatorio. In programma per sei domeniche consecutive le prime Sei Stanze della Seconda Cantica con gli attori Elio Turno Arthemalle e Lia Careddu.
Così il regista sull’opera dantesca: «Cantica della sospensione, regno della transizione, il Purgatorio diventa il luogo in cui meglio si connota e si rivela l’intreccio tra il Dante poeta sperimentatore di una lingua nuova e l’individuo Alighieri messo al bando dalla sua città, esiliato, evidenziando quindi la rappresentazione di un mondo oscillante tra la terra e il cielo, prossimo e remoto al tempo stesso, dove per ogni anima l’anelito al bene supremo fa i conti con la dolorosa nostalgia di ciò che si è stati».
«I Personaggi – continua Rafele – si fanno specchio critico di questo doppio registro: se nella prima Stanza il musico Casella può esprimere lo sconcerto di trovare l’amico Dante ancora vivo e intonare per lui una delle canzoni più celebrate: “Amor che ne la mente mi ragiona”, nella seconda Stanza Catone Uticense, il cittadino di Utica morto suicida per affermare le proprie scelte di libertà, assume le funzioni di Guardiano, rivendicando di conseguenza il primato morale del proprio ruolo terreno.
Allo stesso modo, figure come Jacopo del Cassero, Pia de’ Tolomei, Bonconte da Montefeltro – protagonisti delle Stanze Tre e Quattro – ripropongono da peccatori pentiti le tremende lotte tra fazioni rivali nonché la lotta che il Diavolo ingaggia con l’Angelo di Dio per accaparrarsi il possesso delle anime. Mentre Pia de’ Tolomei, in un solo verso può compendiare la sua esistenza: “Siena mi fé, disfecemi Maremma”.
La Stanza Quinta è per Sordello da Goito, uno dei massimi poeti trovatori della generazione precedente quella dantesca, “anima lombarda, altera e disdegnosa”, compositore di austera maestà, protagonista di tre Canti del Purgatorio, felice di condividere l’abbraccio fraterno con il concittadino Virgilio, mantovano come lui.
Conclude – Stanza Sei – Oderisi da Gubbio, il miniaturista appartenuto ad una generazione precedente, che dinanzi agli elogi del pellegrino Dante ricorda la fugacità della gloria mondana, denuncia la vanità e l’illusorietà della “nominanza”, la boria della reputazione. L’arte umana risponde alle leggi inesorabili del tempo e la fama del presente è come il “verde in su la cima”, che presto sbiadisce».
Autore letterario, drammaturgo, regista, Carlo Rafele ha scritto e realizzato per la Rai numerosi programmi a partire dai primi anni ’80. Nella Sede Rai di Cagliari, a partire dal ’97, ha registrato La cultura italiana del Secolo Ventesimo: alcuni fatti precisi: da Renato Serra a Giacomo Debenedetti (52 puntate); Il mito della macchina (10 puntate); Narrate, uomini, le vostre storie (10 puntate); L’identità italiana (10 puntate). Nel 2019, è stato autore e regista del radiodramma Giaime Pintor, una giovinezza pallida e furente (6 puntate). Il Progetto Dante Alighieri, per il settecentesimo anno dalla morte, è stato trasmesso nel 2022: “Parole mie che per lo mondo siete. L’Inferno di Dante raccontato in lingua sarda” (12 Stanze).