Sono a un passo dallo sciopero i lavoratori dell’Ente acque della Sardegna, privo di un vertice e ormai commissariato da anni. Una situazione inaccettabile per i sindacati Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fesal, Clares che, unitariamente, hanno inviato l’ennesima sollecitazione alla Regione con una lettera indirizzata al presidente
della Regione, agli assessori agli Affari regionali e ai Lavori pubblici oltre che al prefetto di Cagliari.
La richiesta, già reiterata più volte, è che venga superata questa fase di stallo. Le conseguenze sono nefaste per l’operatività dell’Ente che ha l’importante ruolo di governare il Sistema idrico multisettoriale regionale: “Ad esempio, l’assenza della figura apicale – spiegano i sindacati – è determinante per l’approvazione del bilancio consuntivo senza il quale non si può procedere all’assunzione di nuovo personale indispensabile a svolgere le attività ordinarie e portare a compimento gli investimenti delle risorse del Pnrr”.
Una sostanziale paralisi che perdura nonostante gli impegni presi dalla Regione in una riunione promossa dalla Prefettura a dicembre 2022, impegni sistematicamente disattesi dal momento che prosegue ancora la gestione commissariale individuata come soluzione temporanea.
A questo punto i sindacati considerano superata la fase di conciliazione che aveva indotto una assunzione di responsabilità da parte dei 250 fra lavoratrici e lavoratori nell’attesa che la Giunta rispettasse gli impegni: “Al momento confermiamo lo stato di agitazione – fanno sapere Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fesal, Clares – ma se nei prossimi giorni non arriveranno segnali positivi verso la risoluzione della vertenza, sarà convocata l’assemblea per decidere l’indizione dello sciopero”.