Cagliari. Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa regionale del Sindacato Medici Italiani Sardegna, relativa alla critica situazione sanitaria regionale : Il lavoro del medico ogni giorno peggiora per una serie di criticità provocate dalla politica o che la politica non sta affrontando come: la carenza del numero dei medici con maggior carico di lavoro per i medici in servizio; i carichi burocratici sempre crescenti che tolgono tempo all’attività clinica; i mancati pagamenti di parte degli stipendi e mancati adeguamenti degli stipendi (mentre vengono finanziati nuovi servizi per medici gettonisti o stranieri); l’atteggiamento ostile nei confronti dei medici che cercano di portare avanti i servizi pur in tante difficoltà, vedi il caso dei medici di guardia di Oristano.
Allo stesso tempo la Regione Sardegna destina risorse e finanziamenti per creare nuovi servizi (ASCOT) invece di risolvere i problemi dei medici. Il risultato è che i pochi medici che rimarranno vorranno lavorare nei servizi ASCOT e nessuno vorrà fare il medico di medicina generale (MMG).
Per queste ragioni, per difendere il ruolo di garante della salute di tutti i cittadini nel territorio, i medici di MG hanno proclamato uno stato di agitazione che, se non otterrà risposte, culminerà in alcune giornate di sciopero. L’evento di domenica 17 settembre su Zoom, un’assemblea promossa dal Sindacato Medici Italiani Sardegna e aperta a tutti i medici, affronterà tra le altre cose: le questioni legate alle difficoltà del Sistema Sanitario Regionale rese ancora più evidenti dalla pandemia; le proposte per il potenziamento della sanità territoriale; l’individuazione dei percorsi per una rappresentatività sindacale sempre più a garanzia della democraticità del sistema sanitario.
Parteciperanno all’evento: Luciano Congiu, Segretario Regionale SMI Sardegna -Filippo Porcu, Vice Segretario Regionale SMI Sardegna- Liliana Lora, Vice Segretario Nazione SMI – Fabiola Fini, Vice Segretario Nazione SMI – Pina Onotri, Segretario Generale del SMI.