Sant’Antioco. Tutte le cose – anche le più belle e intense e dense di trame e di significato – hanno un termine. L’8 settembre dopo lunga e gioiosa cavalcata tra sabbie e arene e piazze di Sant’Antioco si chiude l’edizione 2023 di FestArtes, Sulky Jazz e Narrazioni. Dieci eventi immersi nel jazz e nella musica più in generale, nella prosa, nel teatro e nella bellezza naturale dei luoghi. Si chiude in bellezza, con Ascanio Celestini e il suo “Radio Clandestina”, performance immaginata a partire dal testo di Alessandro Portelli “L’Ordine è già stato eseguito”.
Un lieto finale certamente ineluttabile visto il necessario scorrere del tempo e delle stagioni. Fine che però non è certo assoluta e che anzi, dopo aver lasciato importante traccia nella memoria di chi vive in modalità “qui e ora” ogni evento, apre ad un nuovo inizio. Apre al rinnovato entusiasmo e a nuovi stimoli. Apre ad una nuova edizione che probabilmente già arde nella cenere dopo aver visto celebrare, vivere e raccontare momenti e personaggi ed espressioni artistiche quali Nanowar of Steel e Lucidosottile, Rock in Trio e Cesare Bocci, Surealistas, Fabio Zeppetella feat Fabrizio Bosso, D.U.O. (Eleonora Strino e Francesca Tandoi), la Fanfara Station, il maestro Stefano Bollani e (ultimo solo in ordine di programma) Ascanio Celestini. A tutti loro il doveroso grazie e l’applauso della platea dell’isola.
Si chiude in bellezza, s’è detto. Alle ore 21.30 in piazza De Gasperi, con Ascanio Celestini e “Radio Clandestina”, spettacolo attesissimo.
Mi chiamo Ascanio Celestini, figlio di Gaetano Celestini e Comin Piera. Mio padre rimette a posto i mobili, mobili vecchi o antichi è nato al Quadraro e da ragazzino l’hanno portato a lavorare sotto padrone in bottega a San Lorenzo. Mia madre è di Tor Pignattara, da giovane faceva la parrucchiera da uno che aveva tagliato i capelli al re d’Italia e a quel tempo ballava il liscio. Quando s’è sposata con mio padre ha smesso di ballare. Quando sono nato io ha smesso di fare la parrucchiera. Mio nonno paterno faceva il carrettiere a Trastevere. Con l’incidente è rimasto grande invalido del lavoro, è andato a lavorare al cinema Iris a Porta Pia. La mattina faceva le pulizie, pomeriggio e sera faceva la maschera, la notte faceva il guardiano. Sua moglie si chiamava Agnese, è nata a Bedero. Io mi ricordo che si costruiva le scarpe coi guanti vecchi. Mio nonno materno si chiamava Giovanni e faceva il boscaiolo con Primo Carnera. Mia nonna materna è nata ad Anguillara Sabazia e si chiamava Marianna. La sorella, Fenisia, levava le fatture e lei raccontava storie di streghe. (ascaniocelestini.it)
Prima volta nel 2000 in via Tasso a Roma (ex carcere nazista oggi museo della Liberazione), “Radio Clandestina” è racconto che impatta sulla platea, intenso e incentrato sulla rievocazione emozionale e ruvida dell’eccidio delle Fosse Ardeatine durante il secondo conflitto (24 marzo 1944, via Ardeatina). Lo spunto arriva dal libro già premio Viareggio “L’ordine è già stato eseguito” di Alessandro Portelli . Un libro di voci e di racconti che nella narrazione di Celestini diventano racconto dell’occupazione nazista della Capitale, della guerra mondiale e del regime fascista in Italia.
Ogni azione compiuta altro non è che la realizzazione di un chiaro intento, intento legato all’accoglienza, alla promozione e alla valorizzazione dell’esistente attraverso spettacoli straordinari in scenari unici e suggestivi, punti cardinali e riferimenti di una manifestazione organizzata dal Comune di Sant’Antioco con il supporto dell’Associazione Enti Locali per lo Spettacolo, con il patrocinio della Regione Sardegna e della Fondazione di Sardegna.