San Teodoro. San Teodoro si prepara per ospitare l’ottava edizione del festival San Teodoro Jazz, il tradizionale appuntamento di fine estate con dedicato al genere di matrice afroamericana e alle sue immediate derivazioni, con la direzione artistica del clarinettista teodorino Matteo Pastorino.
Cinque giorni ricchi di concerti nel suggestivo borgo gallurese alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, con il quartetto di Gabriel Marciano, l’ensemble “Perennials” di Chase Elodia, il progetto “Lightside” di Matteo Pastorino, il duo “KARI-OKA” di Margherita Lavosi e Cristian Ferlito, il trio di Antonio Floris e il quintetto di Federica Piu, tra gli altri. Ad arricchire gli appuntamenti del festival le STJ Sessions, concerti arricchiti dalla formula della jam session con Elias Lapia, Rebecca Ginatempo, Paolo Addis, Luca Crusco e Marco Indino.
Nato da un’idea del suo direttore artistico, il clarinettista teodorino Matteo Pastorino (da anni trapiantato a Parigi), e patrocinato e supportato con forza dal Comune di San Teodoro e da questa edizione sponsorizzato e pubblicizzato da Henri Selmer Paris, azienda francese produttrice di strumenti musicali a fiato, il festival nelle passate edizioni ha ospitato sul suo palcoscenico alcuni tra i più importanti artisti del panorama nazionale e internazionale, come il cantante David Linx, i batteristi Roberto Gatto, Francesco Ciniglio e Greg Hutchinson, il bassista Dario Deidda, i chitarristi Paolo Angeli e Angelo Lazzeri, i sassofonisti Francesco Bearzatti, Gavino Murgia e Massimo Carboni, il pianista e fisarmonicista Antonello Salis, il sassofonista statunitense Logan Richardson, i contrabbassisti Ameen Saleem e Salvatore Maltana, il fisarmonicista Luciano Biondini e il batterista Jarrod Cagwin, i pianisti Danny Grissett e Domenico Sanna e il trombettista Raynald Colom, tra gli altri.
«L’ottava edizione del festival San Teodoro Jazz ci rende orgogliosi e pronti ad affrontare una nuova sfida. Quest’anno ospiteremo giovani artisti provenienti, oltre che dalla Sardegna, da diverse parti del mondo, ognuno portatore di un messaggio originale. La scelta artistica ha voluto puntare soprattutto su progetti musicali giovani, autentici e con spirito di ricerca, che rappresentano bene il jazz contemporaneo e che lo spingono verso nuovi livelli di creatività. La fascia di età dei nostri artisti quest’anno andrà dai 20 ai 25 anni, talenti puri che continueranno la loro ascesa», spiega Matteo Pastorino, direttore artistico del festival San Teodoro Jazz. «Il jazz è una lingua che unisce persone di diverse età e culture, e siamo felici di proporre una varietà di concerti che riflettono ed esaltano questa diversità. Circondati dalle bellezze di San Teodoro, abbiamo creato uno spazio in cui i musicisti possono interagire, in comunicazione diretta con il pubblico e la comunità. Un ambiente che rivivremo in piazza Gallura e nei consueti e splendidi luoghi sul mare, come la spiaggia di Isuledda, di Punta Est e di Cala d’Ambra. Senza dimenticare i concerti chiave nei locali notturni del borgo e nelle nuove realtà che hanno raggiunto il San Teodoro Jazz, permettendo di ampliare la programmazione che quest’anno conta ben tredici concerti in cinque giorni. Siamo convinti che questo scambio possa portare a nuove idee e nuove collaborazioni, che arricchiranno l’offerta culturale e musicale regionale. A tale proposito il San Teodoro Jazz è felice di avviare un connubio con un’altra realtà locale, il “Cala d’Ambra Music Festival”, per l’organizzazione di due appuntamenti, nell’ottica di rafforzare una filiera culturale locale e regionale, incentivandola a essere più interattiva e intraprendente. Sono molto fiero che il festival abbia creato una salda rete di volontari, artisti, sponsor e collaboratori che lavorano per rendere possibile la sua esistenza. Lo migliorano e contribuiscono alla sua crescita, coltivando un pubblico sempre più appassionato, curioso e numeroso.»
San Teodoro Jazz è organizzato dall’Associazione Culturale San Teodoro Jazz San Teodoro Jazz con il supporto e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro. Sponsor e collaborazione servizi: Henri Selmer Paris, San Teodoro Turismo, Ass. Culturale La Jacia, 2b Bistrobar Lu Impostu, Bar l’Esagono Cala d’Ambra, la Posta Art-Pub, il Gallo Blu, Attimo, Bellavista Punta Est, Blue Bar Punta Est, la Bottega Alimentare Punta Est, Ristorante Punta Est, Rental Home Punta Est, Geoinvest Punta Est, Piccola Libreria Giardino Mondadori Point, Hotel Stella Marina, la Mesenda, Sognando Vacanze, Mousiké Live, GMN Print.
Tutti i concerti saranno a ingresso gratuito con offerta libera a sostegno dell’Associazione Culturale San Teodoro Jazz. Maggiori informazioni e aggiornamenti nel sito www.santeodorojazz.com e sui social network del festival.
IL PROGRAMMA – L’ottava edizione del festival San Teodoro Jazz prenderà il via venerdì 1 settembre nella spiaggia di Isuledda, vero e proprio gioiello della costa nord-orientale della Sardegna nella marina di Tavolara: alle 18 in scena ci sarà il pianista e polistrumentista spagnolo Ignacio Plaza Ponce con “Arrullos” nuovo progetto di jazz da camera, con il contrabbasso e la voce di Sélène Saint-Aimé e il clarinetto basso di Matteo Pastorino. Dal vivo, il trio dialoga improvvisando in un’atmosfera onirica e di costante ricerca, facendo sbocciare paesaggi dimenticati e composizioni dalla dolcezza enigmatica.
Alle 20 gli appuntamenti continueranno presso l’Esagono di Cala d’Ambra, spiaggia dal mare turchese e dalla sabbia finissima, con la STJ Session, vero e proprio momento d’incontro e di scambio musicale, che vedrà tra i protagonisti ospiti a sorpresa e il sassofonista Elias Lapia, con Paolo Corda. Alla chitarra, Lorenzo Agus al contrabbasso e Carlo Sezzi alla batteria.
Il giorno dopo (sabato 2 settembre) sarà ancora una volta l’Esagono di Cala d’Ambra a ospitare alle 18 il quintetto della cantante Federica Piu con il progetto “Dedicated to”, un viaggio attraverso una selezione di brani-dedica verso gli amici, gli amori e i mentori degli stessi autori che li hanno composti. Ad accompagnarla ci saranno Marco Maltalenti alla tromba, Paolo Corda alla chitarra, Lorenzo Agus al contrabbasso e Jacopo Careddu alla batteria.
Gli appuntamenti all’Esagono di Cala d’Ambra sono realizzati in collaborazione con il Cala d’Ambra Music Festival.
Alle 21 il festival ritornerà nella storica cornice della piazza Gallura, dove alle 21 a salire sul palco sarà il trio della contrabbassista e cantante Sélène Saint-Aimé, con Boris Reine-Adélaïde (tamburo bèlè e percussioni) e Rafael Aguila Arteaga (sax tenore). La musicista, poetessa afro-francese di origini caraibiche, ha studiato con bassisti di fama internazionale come Ron Carter e Lonnie Plaxico e con il sassofonista Steve Coleman. Nel suo primo album, “Mare Undarum”, ha trascritto poeticamente l’influenza della Luna sulla sua musica. Al San Teodoro Jazz presenterà il suo secondo lavoro discografico “Potomitan”, ispirato alle sue origini caribiche e pubblicato nel marzo 2022. Il lavoro beve dalla fonte spirituale e musicale che irriga la cultura afrodiscendente, generando un nuovo folklore e vivificato dall’improvvisazione.
La musica continuerà alle 23 presso l’Attimo di San Teodoro con la STJ Session all’insegna del groove con al centro il batterista Paolo Addis, con Andrea Budroni alle tastiere e Lorenzo Sabattini al basso.
Domenica 3 settembre gli appuntamenti della giornata inizieranno alle 18 a Bistrobar di via Lù Impostu 49 (a ridosso dalla spiaggia di Lu Impostu) a San Teodoro con il progetto “KARI-OKA” della cantante Margherita Lavosi e del chitarrista Christian Ferlito, un vero e proprio viaggio nel Brasile e nella sua enorme varietà di culture e generi musicali, sublimati in un concerto carico di ritmo, bellezza melodica e sofisticata raffinatezza. Il duo arrangia e reinterpreta sapientemente brani e stili della musica popolare brasiliana.
La piazza Gallura si accenderà alle 21 per il quartetto del brillante sassofonista campano Gabriel Marciano, affiancato da Vittorio Esposito al pianoforte, Alessandro Bintzios al contrabbasso e Cesare Mangiocavallo alla batteria. Le influenze di Marciano sono molto chiare ed evidenti, e affondano naturalmente le proprie radici nella tradizione afroamericana e nel jazz contemporaneo newyorchese. Gli elementi compositivi e improvvisativi si rifanno sia ai grandi maestri della tradizione, sia alle innumerevoli ispirazioni di stelle contemporanee come Ambrose Akinmusire, Immanuel Wilkins, Walter Smith III, Kurt Rosenwinkel, Logan Richardson e molti altri. La formazione ha suonato in diversi club e festival italiani, come la “Corte dei Miracoli“ di Milano in occasione del famoso JazzMi, uno dei jazz festival più importanti in Italia. La presenza della band nella scena romana è molto attiva, portando la propria musica nei maggiori club e teatri di spicco della capitale come il Gregory’s Jazz Club , Alexander Platz Jazz Club, Casa Del Jazz, solo per citarne qualcuno. Nel maggio di quest’anno il quartetto a inciso il disco “A reason to believe” in collaborazione con l’etichetta Parco della Musica Records.
La serata continuerà alle 23 presso il Gallo Blu con il consueto appuntamento dedicato alla STJ Session in cui protagonista sarà la cantante Rebecca Ginatempo, con Saverio Zura alla chitarra, Lorenzo Agus al contrabbasso e Juri Altana alla batteria.
Il penultimo giorno del festival San Teodoro Jazz (lunedì 4 settembre) si aprirà alle 18 nella cornice della spiaggia di Isuledda con il trio del chitarrista Antonio Floris, formazione che si caratterizza per l’approccio costantemente rivolto a ricerca e sperimentazione. Ad affiancarlo ci saranno Alessandro Bintzios al contrabbasso e Cesare Mangiocavallo alla batteria, sezione ritmica tra le più richieste nella scena jazzistica romana, già protagonista la sera prima nel set di Gabriel Marciano.
In serata un’altra stella infiammerà la piazza Gallura: alle 21 protagonista sarà il batterista e compositore newyorkese Chase Elodia, acclamato dal magazine Downbeat come “artista ambizioso, la cui musica e le cui produzioni prendono spunto dalla Media Theory, dalla poesia, dai cantautori americani e dai grandi compositori del jazz”. I suoi scritti sulla musica sono stati pubblicati su Music & Literature, Drum! Magazine e Percussive Arts Society. Al festival presenterà il progetto Perennials, fondato nel 2020 e sbocciato nel 2022 con l’album “Portrait Imperfect”, pubblicato da Biophilia Records, nominato come uno dei migliori nuovi album dell’anno da Downbeat. La band, formata da Claire Dickson alla voce, Theo Walentiny al piano/tastiere e Alessandro Mazzieri al basso, combina una sensibilità collaborativa e improvvisativa con un orientamento estetico che si nutre di cantautori ed artisti elettronici come Meshell Ndegeocello, Norma Winstone e Becca Stevens.
La Posta, nel largo Emilio Lussu di San Teodoro, ospiterà alle 23 la STJ Session con Saverio Zura alla chitarra, Salvatore Maltana al contrabbasso e Armando Luongo alla batteria.
Il sipario sull’edizione numero otto del San Teodoro Jazz calerà martedì 5 settembre a Capo Coda Cavallo (piazza Punta Est) a ridosso di uno degli scenari costieri più suggestivi del Mediterraneo, caratterizzato da spiagge di sabbia bianca, calette, isolotti, lagune e infinite sfumature di colori con vista su Tavolara. Alle 18 il direttore artistico e clarinettista Matteo Pastorino presenterà il progetto Lightside, con una formazione d’eccezione che vedrà Domenico Sanna al pianoforte, Dario Deidda al basso elettrico e Armando Luongo alla batteria. Dopo due album, “V” e “Suite for Modigliani”, registrati con la sua formazione transalpina, “LightSide” esprime la voglia del clarinettista teodorino di riallacciare e rinforzare il legame con le proprie origini. Immaginare una narrazione musicale dove il movimento, l’emozione, l’equilibrio possano confluire mettendone in risalto il loro lato luminoso. Il progetto è stato commissionato dal Time In Jazz diretto da Paolo Fresu e presentato durante l’edizione del 2021.
Il festival saluterà il suo pubblico, fissando l’appuntamento per la prossima edizione, alle 23 presso La Posta, con la partecipazione del sassofonista Luca Crusco, del trombettista Marco Indino con Paolo Corda alla chitarra, Jacopo Sgarzi al contrabbasso, Jacopo Careddu alla batteria e tanti ospiti, pronti ad alternarsi per dare vita a nuove musiche e suggestioni con l’improvvisazione come comune denominatore.
IL FESTIVAL – Il festival San Teodoro Jazz nasce nel 2016 da un’idea del clarinettista di San Teodoro Matteo Pastorino, in stretta collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro e le associazioni Musicultura Sardegna e San Teodoro Jazz, con il chiaro obiettivo di creare nella suggestiva zona della Gallura e dell’intero Mediterraneo un appuntamento destinato a crescere ed evolversi negli anni con proposte qualitative, di spessore, costantemente aperte alla contaminazione: aspetti congeniti in un genere ibrido e geneticamente aperto a nuove influenze come il jazz, genere che in terra sarda ha attecchito prolificamente conquistando il favore del pubblico e vantando un numero sempre più elevato di musicisti di spessore e qualità.
IL LUOGO – San Teodoro, conosciuto in Gallura come Santu Diàdoru, è un borgo abitato da poco meno di cinquemila residenti in inverno, animato da decine di migliaia di turisti d’estate. Il centro prese vita nel XVII secolo, nell’immediato entroterra alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, quando pastori e pescatori popolarono la splendida porzione di terra, frequentata comunque sin dalla preistoria. Il nuraghe della borgata Naracheddu è la testimonianza più rilevante. Esisteva un centro abitato anche in età romana: i reperti archeologici sono documentati nel Museo del Mare. Fra gli appuntamenti da non perdere, le feste del patrono san Teodoro, la cui chiesa fu ricostruita a metà XX secolo, e quella di sant’Andrea, che si svolge nel quartiere di Montipitrosu. Molto suggestivi i fuochi di sant’Antonio Abate, festa detta Lu Fuculoni, durante la quale la popolazione si raccoglie attorno ai falò in onore del santo. San Teodoro è luogo di delizie per il palato: a maggio ecco l’Aglióla, dove assaporare i piatti tipici. La cucina ti conquisterà con la zuppa gallurese, fatta con pane, formaggio e brodo di manzo. Arrivato al dolce, fatti tentare da cucciuléddimilàti, fagottini al miele, frisjióliléti, frittelle, e niuléddha, con mandorla e arancia grattugiata. Tutto accompagnato da un calice di vermentino di Gallura.
Chase Elodia – Perennials