Alghero. Successo per il quarto appuntamento della venticinquesima edizione di Abbabula, che ha visto protagoniste le band The Zen Circus e Verdena. La seconda tappa algherese, dopo il concerto di Francesca Michielin del due agosto, è stata all’insegna del rock italiano. Andrea Appino, frontman degli Zen, ha dato vita a uno spettacolo carico di energia e umorismo. Dallo storico “Vent’anni” a “Ilenya”, passando per gli ultimi pezzi pubblicati nell’ultimo cd del 2022 “Cari fottutissimi amici”, tra cui il singolo “Canta che ti passa”, tanti i brani interpretati. Coinvolgenti e spiritosi, gli Zen hanno sollecitato più volte il pubblico a una più intensa partecipazione che, forse a causa del forte Maestrale, stentava a manifestarsi. “Più fate casino voi, più facciamo casino noi!”, ha incitato Appino.

Il pubblico dell’Abbabula ha risposto con entusiasmo, specie quando si è trovato a far da sfondo a una simpatica competizione su canotto ondeggiante tra la folla del parterre tra Appino e il Maestro Pellegrini, chitarrista della rock band toscana. Spazio anche per pietre miliari della storia degli Zen, quali “Viva”, “Andate tutti affanculo” (“Non prendetela sul personale”, ha precisato Appino), “Ragazzo Eroe”, “L’anima non conta” e il leggendario “Nati per subire”. Dopo una “lunga attesa”, per citare un altro gruppo rock italiano, sul palco dell’anfiteatro Ivan Graziani sono saliti i Verdena.

Un’attesa che è stata ricompensata da uno spettacolo ricco di affascinanti suoni e ipnotiche luci prevalentemente blu, lo stesso blu che si ritrova nei tanti testi della band lombarda. L’atmosfera ha dirottato nell’alternative rock, affondando nei brani di “Volevo magia”. Spazio anche per brani che si possono già definire vintage, nella loro storia, come “Trovami un modo semplice per uscirne”, “Logorrea (Esperti all’opera)” e il leggendario “Valvonauta”, datato 1999.

Gli appuntamenti di Abbabula proseguono l’otto agosto con l’artista cubana La Dame Blanche, che si esibirà a Largo Lo Quarter.

Credito foto: Giovanni Salis 

Daniela Piras