Sassari. I Placebo e la loro performance che ha incantato i 5mila del Vanni Sanna (non di più, ma solo per limiti strutturali), qui, sono solo un pretesto per parlare “del fare”. Grazie a Insula Events e all’Amminsitrazione comunale di Sassari che ci hanno creduto e, speriamo, continueranno a crederci.
Perchè il messaggio vuole essere questo. Se da più parti si sostiene – errando da parte nostra, ma non è oggi la sede per discuterne – che Sassari non abbia più una “vocazione”, l’evento di ieri ce ne ha mostrato una bella e pronta.
La Città si trova praticamente equidistante da primari centri turistici come Alghero, Castelsardo e Stintino, per non parlare del litorale di Platamona con potenzialità enormi, che nel periodo estivo attraggono circa un quarto dell’intero turismo regionale. Questo significa che nel raggio di 40Km da Sassari stazionano nell’arco dell’estate alcuni milioni di turisti.
Turisti che per il periodo restante dell’anno magari, ogni giorno, per andare a lavorare, impiegano anche, se non oltre, un’ora del loro tempo: per queste persone impiegarne la metà per andare a vedere un evento di chiaro richiamo è niente. Oltretutto, lo status vacanziero agevola la voglia di muoversi. E questo, secondo noi, soprattutto se non conosci la località dove si svolgerà l’evento e quella località, scopri, ha mille anni di storia.
Ecco, Sassari potrebbe essere la naturale sede per le grandi manifestazioni estive: raggiungibile in mezz’ora da tutti i principali attrattori del nord-ovest turistico della Sardegna e ben raggiungibile sia da Olbia che da Cagliari.
Ha gli spazi e, dimostrato, il know-how per farle.
Ma, soprattutto, ha dietro una Città di 130mila abitanti che è un pò stufa di “non avere vocazioni”.