San Teodoro. “Sottovoce, sul cuore” è un romanzo di formazione che racconta come muta la coscienza di una donna sempre in bilico tra speranze e bilanci. Il testo della scrittrice-imprenditrice Elisabetta Pieragostini che immagina una rivoluzione umano-centrica in grado di unire letteratura e industria contemporanea, è al centro di un talk che coinvolge il chitarrista Reno Brandoni.

Dove finiscono i giorni dell’inquietudine, delle delusioni che preludono a nuovi slanci, del furore gabellato per coraggio, del bagliore che ogni istante colma e acceca con gli avanzi luminescenti del sogno? Il quesito attraversa, come una lama, la vita di Mavi, tra la danza di un passato sguaiato, indocile, ricco di attese amori e amicizie, esplorazioni universitarie e ormai rappreso nei ferrei ritmi delle responsabilità adulte, incespicante negli automatismi di una produzione che non si può fermare. La mutazione è nel corpo, nelle relazioni, nelle promesse di una carriera di successo ma incapace di regalare pienezza. Cambia la famiglia, al contempo approdo e prigione, a volte ingombrante come un vecchio comò. Cambia il sapore dei viaggi con buffe cartomanti e segnali da decifrare. Mutano i sentimenti che si fanno radi o ripidi ma forse sempre meno veri.

 

All’Anfiteatro di Puntaldia, nel Comune di San Teodoro (Sassari), il prossimo giovedì 27 luglio, ad andare in scena saranno i sentimenti e le scelte di una donna, grazie a un originale talk condotto dal giornalista Paolo Ardovino. Al centro, Reno Brandoni uno dei grandi interpreti della chitarra italiana e l’imprenditrice- scrittrice Elisabetta Pieragostini che guiderà gli spettatori alla scoperta del suo ultimo romanzo“Sottovoce, sul cuore”, edito da Giraldi Editore.

“La scrittura e il fare impresa sono per me due facce della stessa medaglia: l’uomo e le sue interdipendenze- ha spiegato la Pieragostini. “Cresciuta in un ambiente di lavoro fortemente maschile, nel suolificio di famiglia – nelle Marche – nel più vasto ed importante distretto calzaturiero italiano, ho subito sulla mia pelle la disparità di trattamento legata al genere. Proprio per questo quando divento CEO di DAMI adotto una leadership orientata all’inclusione, alla socialità, alla cooperazione e all’ empatia. Consapevole che tutti, nessuno escluso, debbono concorrere a perseguire due finalità dalle quali discende, in ultima istanza, un’esistenza comune ed individuale accettabile: la salute del Pianeta e il rispetto dei sentimenti e della natura delle persone. Le imprese non fanno eccezione. Possono contribuire a scrivere la storia di quest’epoca dotandola di senso, non solo immaginando il futuro ma contribuendo attivamente a costruirlo con uno sviluppo al servizio degli individui sul fronte della transizione ecologica, della responsabilità sociale e dell’etica. Immaginando, così, la favola migliore che possiamo attenderci: vedere il presente in profondità e abbozzare, per sottrazioni e aggiunte, l’affresco di verità che esso custodisce. Nella finzione letteraria come nella vita quotidiana”.