Dalle trombe e tamburi della Sartiglia di Oristano alla haka dei maori, dal ballu tundu dei gruppi sardi alle danze molisane, dai suoni andini all’organetto e alle launeddas. Nel segno della musica e del ballo Ittiri Folk Festa ha celebrato la sua giornata più ricca. Iniziata la mattina con la Messa dei Popoli nella Chiesa di San Pietro.
Il clou nella Gran Parata per il corso centrale. Ben sette gruppi stranieri si sono alternati col Molise e i gruppi sardi in questa 38^ edizione curata come sempre dall’associazione Ittiri Cannedu in collaborazione col Comune e in sinergia col Bolotana Folk Festival.
Ha aperto la sfilata come di consueto il nutrito gruppo delle trombe e tamburi Sa Sartiglia di Oristano. Subito dopo il gruppo di casa, Ittiri Cannedu che nel segno dell’accoglienza e inclusione ha fatto sfilare anche qualche ospite speciale e naturalmente bambine e bambini. Le sonorità andine dell’Ecuador e l’energia del Senegal (costumi coloratissimi) ha proiettato i tantissimi spettatori assiepati lungo il percorso in un viaggio rapido dal continente sudamericano a quello africano.
Intermezzo col gruppo Nostra sennora ‘e Itri di Maracalagonis dove anche gli abiti maschili sono ricchi di gioielli e quindi nuovo tuffo in Sudamerica con il gruppo di San Pedro Sula dell’Honduras caratterizzato dai colori sgargianti del costume femminile che riprendono quelli degli uccelli. Le maschere tradizionali di Donna Zenobia di Macomer (abiti poveri e neri con bastone reso sonante da alcuni campanacci) e poi il ballo del Gruppo Folk Figulinas di Florinas. Dal ballu tundu all’haka maori del gruppo Taumata Whitireia (Nuova Zelanda) e quindi il rito pagano
di sa Vargia de Oniferi.
Il gruppo “Zig-Zaghini” ha proposto le diverse danze molisane, compresa una che vede le donne utilizzare un setaccio. Oristano ha fatto il bis col Gruppo Folk. Subito dopo l’asociacion “Sentymiento y Tradicione” del perù con i copricapi piumati degli uomini, ma anche piccoli testchi e pelli animali. Viaggio nel Medioevo grazie alla Compagnia d’armi medievali di Sanluri e ancora maschere sarde, quelle dei Sonaggiaos e S’urzu di Ortueri. I giovanissimi danzatori della Georgia col netto contrasto tra il nero e rosso degli uomini e l’abito con fondo rosa delle donne. In attesa dei Candelieri del 14 agosto ecco il Gremio dei Viandanti con gli abiti neri e i gilet broccati di colori diversi. La chiusura con la Banda Musicale Ittirese e i cavalieri e amazzoni della Società Ippica Ittirese.
In tarda serata il ballo con alcuni dei gruppi e il “numero” di Pino e gli Anticorpi, premiati sabato col Premio Zenìas.
Martedì alle 21 nell’anfiteatro Seunis di Thiesi il Gran Finale “Musumundu in Thiesi” in collaborazione con Su Consonnu Santu Juanne de Thiesi, con lo spettacolo proposto da Perù, Georgia, Ecuador, Molise e Sardegna.