Banari. Sono stati premiati ieri pomeriggio con un’opera realizzata e donata da Giuseppe Carta il tenore di Porto Torres Francesco Demuro e lo chef stellato di Carloforte Luigi Pomata, nel corso della Sagra della Cipolla dorata di Banari organizzata dalla locale Pro Loco guidata da Luciana Sassu.
La scultura simbolo del Premio “Cipolla dorata di Banari” è stata consegnata – durante la cerimonia in Piazza Umberto I aperta dal Gruppo Folk Bubalis di Siligo – come tributo alle due grandi personalità sarde Demuro e Pomata che portano in alto il nome della Sardegna nel mondo e per il loro legame con il borgo in pietra rossa del Meilogu.
“Per me questo premio ha un grande valore – commenta Luigi Pomata, che utilizza la cipolla di Banari nei suoi piatti dal 1997 – La mia tata era di Banari e sono cresciuto con gente di questo paese. È un riconoscimento che mi fa molto onore, perché valorizziamo il nostro territorio con un prodotto della nostra terra, povero ma con una grande storia”. Lo chef ha poi lavorato ai fornelli con i suoi collaboratori per offrire ai partecipanti un piatto semplice ma raffinato, come hanno fatto anche i soci delle Pro Loco di Banari, Thiesi, Uri, Usini e Villanova Monteleone nei rispettivi stand della manifestazione proseguita fino a tarda notte con migliaia di visitatori.
“Questo premio significa per me tornare alle origini – dichiara Francesco Demuro, che ha poi cantato due brani – Le mie radici affondano nel Logudoro, dove tutto iniziò tanti anni fa quando ero bambino e dove la gente ha iniziato ad amarmi. Io ho sempre cercato di ricambiare l’affetto delle persone facendo quello che sapevo fare bene, cioè cantare i canti logudoresi. Si può dire che oggi sono ritornato a casa, e qui ricarico le batterie per la nuova stagione abbracciando la mia gente di Sardegna”.
“Voglio continuare a costruire quello che sto facendo, mattone su mattone – aggiunge il tenore reduce dal recente successo di Parigi – portando più in alto possibile il nome della Sardegna”.
Giuseppe Carta, che condivide appieno il riconoscimento assegnato a Pomata e Demuro, è stato insignito in passato di importanti premi perché celebra nelle sue opere la terra e la natura che danno nutrimento. Ogni frutto, ogni ortaggio, come la caratteristica cipolla di Banari, è per lui fonte di bellezza che si manifesta carica di grande simbologia terrena e spirituale. Carta li ritrae come delle persone, in veri e propri ritratti volti ad evidenziare non tanto le fattezze assunte, quanto l’importanza della loro stessa esistenza e l’individualità raggiunta e costruita nel tempo, nello spazio giorno dopo giorno.
Soddisfazione è stata espressa dalla Presidente della Pro Loco di Banari, Luciana Sassu, che ha organizzato la Sagra: “E’ stato un grandissimo successo grazie alla presenza di ospiti di rilievo come Francesco Demuro, Luigi Pomata e Giuseppe Carta. Visto il grande ed inaspettato numero di presenze, il merito va soprattutto all’impegno dei volontari e al giusto connubio tra arte, cultura e tradizione. Un grazie anche ai produttori”.
Il sindaco Francesco Basciu aggiunge che “questa Sagra è molto importante per noi perché segna anche il superamento di qualche problema di mobilità che abbiamo avuto nell’ultimo periodo. E di questo dobbiamo ringraziare la Pro Loco, perché i due premiati ci hanno dato un grande valore aggiunto”.
Diverse le attività proposte durante la giornata: la ciclopedalata organizzata dall’associazione sportiva Trumabikers, l’escursione a piedi guidata da Beniamino Carta, “Libri all’aria” promossa in collaborazione con la biblioteca comunale di Banari, l’intrattenimento con i giochi antichi e tradizionali organizzato dall’associazione Tricirco. Di particolare interesse la mostra “Identità della Sardegna”, curata dalla Fondazione Logudoro Meilogu insieme alla Pro Loco di Banari, nella quale è stato esposto l’antico abito tradizionale femminile e maschile del paese insieme ad opere di grandi maestri del primo Novecento sardo tra i quali Biasi, Cabras, Altana e Palazzi.
Durante la manifestazione si è parlato anche dell’attività svolta dalla Pro Loco per arrivare all’Iscrizione della Cipolla dorata di Banari nel Registro regionale delle agrobiodiversità. Grazie all’attività di Laore e alla valorizzazione dell’agricoltore custode, è stata definita la scheda tecnica detenuta da Agris e dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari che contiene la caratterizzazione morfologica e genomica della Cipolla dorata di Banari, che a breve potrà essere inserita nel Registro regionale delle agrobiodiversità: un passaggio che consentirà il riconoscimento dell’unicità del prodotto.