Sassari. La sala conferenze della sede di Camera di Commercio del nord Sardegna di via Roma, ha ospitato la presentazione ufficiale dell’edizione 2023 della “Ciogghitta d’Oro” – manifestazione giunta alla sua 13^ edizione organizzata dall’Associazione “Abbì” di Lillo Carboni e inserita nel quadro degli eventi promossi dal bando “Salude e Trigu” – attesissima sfida “all’ultima lumaca” in programma a Sassari in piazza Santa Caterina il prossimo 27 luglio.
Un appuntamento da rosso su calendario per centinaia di “provetti” mangiatori di lumachine, appassionati, cultori del gusto e della tradizione, addetti ai lavori e semplici curiosi giunti a… bordo ring e pronti a cimentarsi sul ring per conquistare l’ambitissima ciogghitta d’oro, nel senso vero della parola. L’evento, ricco di novità, è stato presentato alla presenza dei responsabili del bando “Salude e Trigu” di Camera di Commercio del nord Sardegna, del presidente dell’Associazione Abbì Lillo Carboni e dei commentatori della serata evento: gli attori Laura Calvia e Daniele Coni (Bobo’Scianel). Martedì 11 luglio in Confcommercio a Sassari era già stata raccontata – occasione di confronto sul tema del marketing e promozione delle tradizioni eno gastronomiche e culturali locali – l’edizione 2023 della CioGguida, pubblicazione che rilancia e unisce gli intenti volti all’esaltazione del prodotto lumaca di una Associazione e di ben 23 ristoratori e ristoranti della città e dintorni.
Lillo Carboni: “Siamo veramente felici di essere riusciti a riportare la Ciogghitta d’oro tra le mura cittadine, grazie all’impegno del team della Camera di Commercio che ha collocato la nostra manifestazione tra le più rappresentative del nord Sardegna inserendoci nel progetto quadro Salude e Trigu. Un ringraziamento speciale lo dobbiamo anche alla Fondazione di Sardegna e al Comune di Sassari. Tra le novità di quest’anno, grazie alla collaborazione dei 23 ristoranti protagonisti della Ciogguida, a chiunque si iscriverà alla gara di succhiatura sarà offerta una cena. I concorrenti inoltre dovranno anche sostenere una prova di conoscenza della cultura sassarese, confrontandosi con la prima intelligenza artificiale inventata e Sassari che porta il nome di Z-I-Beddu (impersonata dall’attore Carlo Valle), per vincere l’ambitissimo Gremio Award. Ingresso alla manifestazione e iscrizione alla gara sono gratuite: per partecipare basta contattare il numero 3493327913, anche via Wathsapp”.
Una serata tra amici, e tutto comincia per scherzo. Ma il tempo passa e la Ciogghitta d’Oro si prepara ormai a vivere la sua alla tredicesima edizione, segno che nella cultura e nella tradizione sassarese il richiamo della ciogghitta (la lumachina) è forte e sentito quasi come fosse l’apertura ufficiale dell’estate che ha nella Faradda dei Candelieri la sua maggiore espressione. La Ciogghitta d’Oro è letteralmente una gara di suzione di lumachine: i contendenti dovranno estrarre la lumachina dal guscio in un tempo prestabilito, rigorosamente senza ausilio di stecchini o altri utensili e solo con l’utilizzo di mani e denti come richiede la tradizione “a succiaddura”. Ad assicurarsi della avvenuta suzione delle lumache saranno i giudici dei R.I.S.S. (Reparto Investigativo Succhiatori Sassaresi). Negli anni, a cimentarsi nella gara sono stati tantissimi: da personaggi della strada a politici a esponenti dell’arte e della cultura locale. A vincere più edizioni (10) è stato Antonio Pintus, componente dello storico duo “Sala giochi Las Vegas”- periodo pre Covid – prima dell’introduzione della gara singolare. Il premio è una lumachina in oro a grandezza naturale, da sempre creato dalle mani del maestro orafo Roberto Fanari. La trasmissione TV Linea Verde Va in città (il sabato su Rai Uno) ha dedicato un importante spazio alla manifestazione, evidenziandone l’originalità e l’efficacia nel promuovere tradizioni e culturale locale. Giusta dose di musica folk affidata alla Ciogghitta Band.
La gara è sempre più avvincente e sentita. La formula è vincente perché unendo il gioco alla tradizione ha reso popolare l’evento. “Questo ha permesso di approfondire l’argomento nelle sue innumerevoli sfaccettature antropologiche e culturali – spiega Carboni -, dando vita ad una serie di appuntamenti dibattito dal nome CioggEat che accantonando momentaneamente il gioco hanno dato il giusto spazio alla componente culturale, alla riscoperta di una tradizione alimentare che da parecchi secoli caratterizza la nostra città. Oggi siamo in grado di tracciare l’esatto percorso storico di una delle risorse alimentari che più rappresentano i sassaresi, attirando in città una moltitudine di turisti incuriositi da questo cibo strisciante. Non bastano le spiagge ad attirare i turisti, c’è bisogno della ricerca di un’identità reale spesso viene confusa o dimenticata”.