CGR Sardegna – Incontro nella Sala Consiliare del Comune di Oristano
Dal 2012 la Rete delle consulte promuove la nascita della Consulta Giovani della Sardegna e ora c’è finalmente una Legge Regionale per creare un ente prioritario in grado di reagire all’emigrazione, all’invecchiamento e al gap tra giovani e istituzioni. In 10 anni l’iniziativa ha riunito 160 consulte e, visto il duro colpo della pandemia sul ricambio generazionale, la rete lancia il 3° censimento delle Consulte giovanili locali, promuovendo iniziative per stimolare la loro crescita e per portare alla nascita di nuovi gruppi nei comuni di tutta l’isola.
Nonostante la frase “i giovani sono il futuro” venga pronunciata da decenni da ogni esponente politico di qualsiasi schieramento, la Sardegna è ancora oggi una terra in cui le nuove generazioni scappano al ritmo del dopoguerra, in cui il tasso di invecchiamento si accresce inesorabilmente e in cui la voce degli under-35 non trova spazio di rappresentanza, né in assessorati, né tantomeno in commissioni su misura. Ad oggi solo due Consiglieri su 60 sono anagraficamente in linea o appena sotto questa soglia. “Una problematica che da sempre caratterizza l’evoluzione delle Consulte Locali Giovanili della Sardegna” afferma Gian Luca Atzori, alla guida della rete, “le quali negli ultimi 10 anni sono rimaste l’ultima linea di difesa nel rappresentare l’unico ente pubblico in grado di coltivare il rapporto tra giovani, istituzioni e politica”.
Per tale ragione dal 2012 la rete Tessiu promuove la creazione di un organo regionale che metta insieme tutte le consulte giovanili della Sardegna. “Tessiu è un termine che richiama l’intreccio del tappeto tradizionale sardo e nasce dalla redazione di una Carta delle Consulte Giovanili della Sardegna tramite la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa da parte di 22 consulte” dichiara Rebecca Pisanu, presidente delle consulte del Sud Sardegna. Nel 2015 il progetto raccolse 77 gruppi presenti sull’isola, in particolare sotto la guida della Consulta di Bauladu mentre nel 2018, Tessiu si è trovata a riunire 160 consulte provenienti da tutte le province, con l’obiettivo di strutturare una rete di rappresentanze territoriali che possa dialogare con la Regione e avere voce all’interno delle politiche giovanili promosse da Cagliari.
Da allora le diverse consulte hanno lavorato alla redazione di uno statuto, un regolamento interno e di un documento programmatico da presentare agli assessorati di riferimento. Sono anche state elette delle figure dalle quattro province storiche, con l’obiettivo di strutturare un coordinamento territoriale capillare e rappresentativo.
“La pandemia ha senz’altro assestato un duro colpo alle politiche giovanili regionali e al lavoro delle consulte, le quali a causa anche di un difficile ricambio generazionale,” aggiunge Emanuele Orrù, Presidente delle Consulte dell’oristanese, “hanno visto diverse realtà scomparire dopo anni di importante lavoro per le comunità.” Nel mentre però sono nate anche tante altre realtà virtuose che hanno portato nuova linfa al movimento giovanile sardo, in particolare tramite la nascita delle prime consulte intercomunali delle Unioni dei Comuni, “fondamentali per permettere lo sviluppo dei gruppi anche nelle zone interne più marginali o più afflitte da spopolamento e carenza di nuove leve” ci informa Chiara Zanza, presidente delle Consulte della Provincia di Sassari. “Zone interne che rimangono una priorità per lo sviluppo del movimento politico giovanile sardo, in quanto sempre più aride di prospettive.”
In vista della proposta di legge di riforma delle politiche giovanili attualmente in discussione in Consiglio Regionale, la quale ha preso in carico il lavoro e le proposte della Rete, negli ultimi mesi questi gruppi hanno avuto modo di confluire nel tentativo di strutturare la prima Consulta Regionale Giovani in Sardegna. E’ nato così un coordinamento temporaneo con scadenza naturale a un anno da ora ed è stato lanciato un censimento volto a rinnovare l’analisi delle principali Consulte Giovanili della Sardegna allo scopo di avere un quadro generale delle realtà coinvolte e creare maggiore sinergia tra i gruppi in tutta la regione. (Link: https://forms.gle/22ko9F5tQoNeZr5DA)
“Il primo passaggio è dotarsi di una struttura giuridica e amministrativa che possa rispondere alle principale esigenze di costituzione della Rete.” Conclude Umberto Guiso, Presidente delle Consulte del nuorese, che continua: “una volta compiuti i primi passaggi sarà necessario estendere il confronto e il coinvolgimento a tutte le consulte presenti nella rete, creando gruppi territoriali e stimolando la nascita di nuove consulte nelle province”.
In questo momento la rete è anche attiva nel supportare la nascita delle Consulte nei comuni di Cagliari e di Quartu Sant’Elena. Una volta strutturati incontri provinciali l’obiettivo è arrivare al Congresso isolano nel quale verranno gettate le basi della nuova Consulta Regionale chiamando a raccolta tutti i gruppi sardi per giungere all’elezione dei suoi nuovi organi direttivi.