“Apprezziamo tutte le proposte presentate dal ministro Matteo Salvini e ci riteniamo soddisfatti, poiché sono sempre stati dei nostri cavalli di battaglia inascoltati dal precedente esecutivo”. Lo dichiara Paolo Colangelo, presidente della Confarca (confederazione italiana che rappresenta oltre 2.500 tra autoscuole e studi di consulenza su tutto il territorio nazionale) dopo l’approvazione, nella serata di ieri, del disegno di legge dedicato agli interventi in materia di sicurezza stradale e delega per la revisione del Codice della strada, presentato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Riteniamo che la prevenzione sia fondamentale per un corretto uso della strada, ma è evidente che in alcune circostanze occorrano misure più rigide come quelle introdotte” commenta Colangelo. “Già in Commissione Trasporti, la scorsa settimana, le proposte presentate dai commissari andavano in questa direzione – afferma il presidente della Confarca – Come autoscuole chiediamo l’aumento delle ore di guida certificate, come affermato anche dal viceministro Bignami, e dei corsi teorici in presenza, perché solo così si può creare empatia con gli allievi e fargli capire che comportamenti dissennati, come quello accaduto a Roma, nel quartiere Casal Palocco, in cui ha perso la vita un bambino di cinque anni, possono compromettere la propria incolumità e di tutti gli utenti della strada, rovinando la propria vita e quella di altre famiglie”.
Le misure introdotte nel disegno di legge, dalla regolamentazione dei monopattini alla sospensione della patente per chi usa il telefonino alla guida o è in stato di alterazione, sono fondamentali – secondo il presidente della confederazione delle scuole guida – per contrastare il numero elevato di incidenti stradali che si verificano ogni anno in Italia. “È da quando è stato introdotto il monopattino che chiediamo assicurazione, targatura, obbligo di casco e titolo abilitativo alla guida – ricorda Colangelo – ma il precedente governo non ci ha assolutamente ascoltati, dando il via libera ad una liberalizzazione selvaggia. La sospensione della patente per l’uso di cellulare e droghe ci vede assolutamente favorevoli, la distrazione e lo stato di alterazione sono tra le principali cause di incidenti stradali. Probabilmente, se non ci fossero state sfide sui social e l’uso di sostanze, quanto accaduto a Casal Palocco non si sarebbe verificato”.
“La patente è solo l’inizio di un percorso e non il termine di un processo, la formazione obbligatoria anche per i patentati sarebbe opportuno introdurla – ribadisce Colangelo – Una necessità evidenziata anche dalla Comunità Europea agli Stati membri”.