Riguardo i dati emersi dallo studio Crenos, Centro Ricerche Economiche Nord Sud, l’assessore Doria ha dichiarato, tra l’altro, che “Parlare di rinuncia alle cure nell’Isola da parte di un paziente su cinque in un momento in cui lo stesso sistema sanitario era “sotto scacco” e orientato alla gestione dell’emergenza pandemica non può rappresentare una lettura corretta”. Gianfranco Ganau, ribatte a queste affermazioni. Di seguito riportiamo le sue dichiarazioni:
«Ganau (PD) L’assessore Doria presenta una realtà che esiste solo nei racconti che si fa davanti allo specchio.
In relazione ai recenti dati dello studio CRENOS sulla Sardegna, riferiti al 2021, che testimoniano in modo puntuale il risultato fallimentare delle politiche del centro destra nella regione Sardegna, l’assessore Doria si arrampica sugli specchi ed arriva ad accusare di preconcetto politico uno studio prettamente scientifico.
In particolare attribuisce i pessimi risultati, certificati nel campo sanitario, come frutto della situazione emergenziale legata alla pandemia, come se questa avesse riguardato solo la Sardegna.
Nega l’evidenza della difficoltà all’accesso alle cure, testimoniato dalle infinite liste d’attesa, citando presunti miglioramenti solo per alcune prestazioni.
Finge di non sapere che la Sardegna è ultima tra le regioni per rinuncia alle cure con il 18,4% contro l’11,2% del resto dell’Italia. Scarica ancora una volta la responsabilità sulle precedenti gestioni nazionali e regionali, come se il centro-destra non governasse l’isola da oltre 4 anni.
Attribuisce il dato che pone la Sardegna al primo posto per mortalità extra-covid nel 2021 all’anzianità della popolazione, non tenendo presente che regioni con popolazione più anziana (Liguria e Calabria per esempio) abbiano avuto tassi di mortalità ben inferiori.
Non riconosce i dati dell’AGENAS che pone la Sardegna tra le ultime regioni per assistenza ospedaliera e territoriale, non raggiungendo neanche i livelli di sufficienza.
Assessore, va bene tutto ma negare l’evidenza, sotto gli occhi di tutti, non l’aiuta a risolvere I tanti problemi ben presentati dal rapporto in questione.»