Cagliari. Difendersi o adattarsi al clima che cambia? Cosa sta accadendo in Italia e quali sono le prospettive per il prossimo futuro nel nostro Paese, quali le azioni già in atto e le strategie per salvaguardare la risorsa idrica? In tale scenario, come si colloca la Sardegna?
A questi e altri quesiti sono stati chiamati a rispondere e a confrontarsi alcuni tra i massimi esperti sul tema in Italia, nel corso di una giornata di studi organizzata dall’Egas, Ente di Governo dell’Ambito della Sardegna in programma ieri – venerdì 26 Maggio – nella Sala Convegni del Caesar’s Hotel in Via Charles Darwin, 2/4 a Cagliari.
L’evento, dal titolo “Il cambiamento climatico e le ripercussioni nella tutela della risorsa idrica: quali soluzioni?”, è stato inserito nel cartellone del “Festival dello sviluppo sostenibile”, nell’ambito di SARDEGNA 2030 – Strategia Regionale per lo sviluppo sostenibile, in collaborazione con l’Assessorato della difesa dell’Ambiente della RAS.
Gli ospiti
Ad aprire i lavori il saluto dell’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici Pierluigi Saiu e del Presidente di Egas Fabio Albieri.
Ospite d’onore, in collegamento da remoto, il meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico, nonché Presidente della Società Meteorologica Italiana e Direttore della rivista Nimbus, Luca Mercalli (nell’immagine sotto) per inquadrare ciò che l’Italia sta vivendo e quali sono gli scenari a cui andremo incontro sempre con maggiore frequenza: l’11 agosto del 2021 si sono toccati a Siracusa i 48,8°C, la temperatura più alta mai registrata in tutta Europa e nei prossimi 15-20 anni le massime potrebbero raggiungere facilmente i 50°C, mentre entro la fine del secolo, visto l’andamento, si arriverà a +4°C. Mercalli ha sottolineato, inoltre, che nell’area mediterranea si arriverà ad un innalzamento del livello del mare fino ad un metro con un impatto importante per le città costiere, ad esempio come Cagliari. Gli scenari saranno ben più estremi in altre parti del mondo, come in India, e creeranno un conseguente e naturale fenomeno di migrazione verso territori più sicuri. Mercalli ha ribadito che è necessario agire subito per non trovarci impreparati, ma senza soluzioni uguali per tutti: è necessario porre la massima attenzione verso la specificità dei diversi territori per non rendere vani gli interventi. In Sardegna, ha sottolineato, potrebbe essere possibile creare un sistema di indipendenza energetica attraverso le rinnovabili che sfruttino al meglio vento e sole, di cui l’isola gode una naturale abbondanza; dal punto di vista della tutela della risorsa idrica, per Mercalli in Sardegna sarà sufficiente continuare a lavorare nel solco di quanto già messo in atto nel corso degli ultimi decenni, nei quali per fronteggiare gravi periodi di crisi idrica è stato realizzato un sistema virtuoso di invasi e canali, che sarà necessario migliorare e mantenere attraverso importanti opere di potenziamento e manutenzione nel prossimo futuro.
A rappresentare il quadro dal punto di vista accademico, la Prof.ssa Donatella Spano del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e componente del Centro Euromediterraneo dei cambiamenti climatici: il suo intervento ha posto l’attenzione sugli strumenti necessari ad un progressivo adattamento al clima che cambia, analizzando i fenomeni estremi nell’isola sempre più presenti e con i quali è necessario fare i conti.
Il Prof. Giovanni Maria Sechi del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari nel suo intervento si è concentrato invece sul tema della pianificazione dell’approvvigionamento idrico in Sardegna, legata al cambiamento climatica.
Lucia Gusmaroli, responsabile dell’Area Progetti Europei del Partenariato catalamno per l’acqua, ha portato come esempio il progetto LIFE Wat’savereuse per parlare di efficienza idrica, riutilizzo di acque reflue trattate e sensibilizzazione del settore turistico, delineando le criticità vissute dalla catalogna dove non piove in modo significativo da oltre 30 mesi.
A parlare di cosa è in atto oggi in Italia e quali sono le politiche da mettere in campo nell’immediato futuro per preservare e tutelare il cosiddetto oro blu, ovvero l’acqua, Andrea Guerrini, componente del Collegio di Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, il Prof. Rosario Mazzola, membro del Comitato speciale del Consiglio Superiore dei lavori pubblici dello Stato e ordinario di Gestione delle risorse idriche all’Università di Palermo e Paolo Botti, Direttore del Servizio tutela e gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione delle siccità di ADIS – Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna. A confrontarsi, nella seconda parte dei lavori, sulle best practices messe in atto in Sardegna, Lombardia e Toscana, i rappresentanti di Egas – il DG Maurizio Meloni, Abbanoa – il Presidente Franco Piga , Ait Autorità Idrica Toscana – DG Alessandro Mazzei e BrianzAcque – il Presidente Enrico Boerci e la Responsabile Progettazione Innovativa Cornelia di Finizio.
A moderare l’evento, il giornalista scientifico e documentarista, già inviato speciale del TG scientifico RAI Leonardo, Maurizio Menicucci.
Inoltre, in platea presenti diversi sindaci e amministratori locali e numerosi studenti e studentesse di un gruppo di scuole superiori di Cagliari che hanno avviato, a partire dallo scorso anno scolastico, una rete per la rilevazione dei dati meteo e del loro studio in questo territorio. Le scuole che hanno aderito al progetto sono il Liceo Pacinotti, l’iIIS De Sanctis-Dedella e l’ITI “Giua”.
Il convegno è stato realizzato anche in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Sardegna e l’Ordine degli Ingegneri di Cagliari e rientrava tra le attività previste per la formazione continua della professione.
Gestione sostenibile della risorsa idrica: le Strategie Regionali per i Cambiamenti Climatici e per lo Sviluppo Sostenibile
In uno scenario che evidenzia sempre più numerosi e frequenti eventi climatici estremi, la gestione sostenibile delle risorse idriche si inquadra in un processo di adattamento in cui è prioritaria la promozione dell’utilizzo responsabile dell’acqua e della conservazione delle risorse ambientali, sociali ed economiche ad essa correlate.
La Sardegna è stata tra le prime Regioni in Italia ad approvare la Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SRACC – D.G.R. n. 6/50 del 5 febbraio 2019), con cui ha definito gli strumenti e i metodi per strutturare il proprio percorso di implementazione delle politiche di adattamento, con un documento snello e strutturato per l’orientamento negli scenari climatici della pianificazione e programmazione settoriale e territoriale regionale.
In linea con il Programma Regionale di Sviluppo 2020-2024, l’attuazione della SRACC – con il supporto tecnico-scientifico delle Università di Cagliari e di Sassari, dell’ISPRA e dell’ARPAS – si sviluppa con il potenziamento delle strutture coinvolte, sia rafforzando il coordinamento e la governance regionale che con il sostegno agli Enti locali, in coerenza e integrazione con la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile Sardegna 2030.