Sassari. Per essere «un’invenzione senza futuro», come dissero i fratelli Lumière che gli diedero i natali nel 1895, di strada il cinema ne ha fatto. La rassegna “L’ombra della luce”, organizzata dal Cityplex Moderno di Sassari e con direzione artistica di Antonello Grimaldi, sta ripercorrendo da gennaio dell’anno scorso le principali tappe di questo percorso con la proposta al pubblico dei capolavori più significativi nell’evoluzione del linguaggio cinematografico. Lunedì 22 maggio (alle 18) in programma “Sabato sera, domenica mattina” di Karel Reisz, film del 1960 che rappresenta uno dei primi e più importanti risultati del movimento britannico conosciuto come Free Cinema, con in sala un ospite speciale: Daniele Vicari che al termine della proiezione presenterà il suo libro “Il cinema, l’immortale” pubblicato di recente da Einaudi. Un agile volume nel quale l’autore riflette su passato, presente e futuro del settore audiovisivo affrontando così temi di particolare interesse per la rassegna “L’ombra della luce” che con questo appuntamento chiude il primo ciclo del suo secondo anno (riprenderà a settembre).
Il giorno dopo, martedì 23 maggio, Vicari sarà nuovamente protagonista al Cityplex Moderno di Sassari con la proiezione (alle 18) del suo ultimo film: “Orlando”, una favola moderna con Michele Placido. L’attore interpreta Orlando, un uomo che vive da solo in un paese di montagna del centro Italia. Quando una telefonata lo avverte che il figlio emigrato a Bruxelles sta male, è costretto a lasciare per la prima volta la sua casa e arrivato in Belgio scopre di avere una nipote di dodici anni. Il giorno dopo, mercoledì 24 maggio, il regista presenterà il film anche al Cinema Odissea a Cagliari (alle 19).
Già autore di diversi corti e documentari, Daniele Vicari ha esordito nel 2002 con “Velocità massima”, in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, con il quale ha vinto il David di Donatello come miglior regista esordiente. Tra i suoi film successivi “L’orizzonte degli eventi”, presentato al Festival di Cannes nella sezione Semaine de la critique, “Il passato è una terra straniera”, tratto dall’omonimo romanzo di Gianrico Carofiglio, “Diaz – Don’t Clean Up This Blood”, incentrato sui fatti del G8 di Genova e vincitore di quattro David di Donatello, tre Nastri d’Argento oltre che del premio del pubblico alla Berlinale nella sezione Panorama. È anche fondatore e direttore artistico della Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volonté.
Michele Placido nel film “Orlando” diretto da Vicari