Sassari. Rappresentano una piccola branca e in Italia, a operare, sono circa 400 chirurghi. Sono i professionisti maxillo facciali che, sabato 13 maggio alle ore 9, si ritroveranno al Catalunya di Alghero per una giornata di studio e di confronto sulla gestione e trattamento dei tumori del mascellare superiore. A organizzare è la Chirurgia maxillo facciale dell’Aou di Sassari che, in questo ultimo anno, è cresciuta dal punto di vista tecnologico anche per il trattamento di queste patologie.
Un numero molto ristretto quello rappresentato dai chirurghi maxillo facciali, se paragonato ad altre specialistiche, ma che per le patologie delle quali si occupano coinvolgono un elevato e variegato gruppo di esperti di varie specialità.
L’appuntamento algherese, infatti, oltre a chiamare a raccolta i maxillo facciali da tutta Italia – con relatori tra i più noti professionisti che si occupano di oncologia del distretto Testa-Collo -, metterà attorno a un tavolo anche oncologi, radioterapisti, radiologi, otorini, specialisti della riabilitazione ma anche chirurghi plastici e odontoiatri.
Il convegno, che si svolge sotto l’egida della Sicmf, la società italiana di chirurgia maxillo facciale, è stato patrocinato dall’Aou di Sassari, dall’Uniss e dalla Fondazione di Sardegna.
I tumori del mascellare superiore possono insorgere nelle sue diverse porzioni, da ciascuno dei tessuti che compongono la sua struttura ossea o i suoi rivestimenti epiteliali. Più frequentemente si tratta di carcinomi spinocellulari che hanno origine dalle mucose del versante orale o adenocarcinomi dell’epitelio respiratorio.
Si tratta di tumori che hanno una incidenza di circa il 4-5 per cento di tutte le neoplasie.
«Gli aspetti interessanti che riguardano il trattamento di questi tumori sono molteplici – afferma il professor Giacomo De Riu, responsabile della Chirurgia Maxillo facciale dell’Aou di Sassari e responsabile scientifico dell’evento – e spaziano dalla variabilità istologica alle difficoltà diagnostiche, alla invasività del trattamento chirurgico, che richiede spesso ampie demolizioni mutilanti e ricostruzioni complesse. Situazioni che devono portare il chirurgo a interventi con lembi loco regionali o rivascolarizzati e riabilitazioni protesiche personalizzate di recente introduzione».
La struttura diretta dal professor De Riu nell’ultimo anno di attività ha visto crescere la dotazione del personale, con alcune stabilizzazioni, oltreché tecnologica a propria disposizione per l’attività chirurgica. «La nostra azienda – afferma – ha investito in tecnologia. Ha acquistato un nuovo microscopio, nuove colonne chirurgiche quindi un esoscopio, cioè un sistema di visione in 3D che consente al chirurgo, durante l’intervento, di visualizzare dettagli molto piccoli su un monitor ad alta risoluzione senza perdere risoluzione».
A questi si aggiungono impianti in titanio personalizzati, che forniscono la struttura per la ricostruzione facciale, e consentono agli specialisti sassaresi riabilitazioni ancora più precise.
«Tutti strumenti – conclude De Riu – che ci consentono di operare al meglio, assicurando anche un miglior risultato per il paziente quindi per la sua qualità di vita».