Dal terrorismo sul vino alle etichette a semaforo che bocciano le eccellenze tricolori, dal via libera a larve e grilli nel piatto al divieto della pesca a strascico è attacco al Made in Italy a tavola tra normative ideologiche e follie senza freni che rischiano di stravolgere per sempre lo stile alimentare della Dieta Mediterranea e il sistema produttivo nazionale basato sulla qualità e su tradizioni millenarie. A denunciarlo è la Coldiretti in occasione dell’apertura di Tuttofood a Milano, dove è stato aperto al padiglione 1 stand A13-D34 il Salone “Il cibo italiano sotto attacco” per scoprire dal vivo le minacce al Made in Italy a tavola portate dall’Unione Europea, alla vigilia della Giornata dell’Europa che si celebra il 9 maggio.
L’ultima follia è l’autorizzazione concessa dall’Ue all’Irlanda che potrà adottare sulle bottiglie di vino e birra un’etichetta con avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità, – conclude la Coldiretti – come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati” nonostante i pareri contrari di Italia. Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici. Ma nel mirino Ue è finita anche la pesca italiana. Le nuove linee di indirizzo ad integrazione della Politica Comune proposte dal Commissario alla Pesca ed all’Ambiente Virginijus Sinkevicius prevedono provvedimenti choc a partire dal divieto del sistema di pesca a strascico che rappresenta in termini di produzione ben il 65% del pescato nazionale, secondo l’analisi di Coldiretti Impresapesca. Le misure impongono anche la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali. Scelte che aprono di fatto alle importazioni selvagge, andando ad aggravare ulteriormente una situazione che nel 2022 ha visto arrivare in supermercati e ristoranti del nostro Paese oltre 1 miliardo di chili di prodotto straniero tra fresco e trasformato, pronto spesso per essere servito come tricolore.
Nell’autunno 2023 verrà discussa la proposta di regolamento sull’etichetta a colori, con il fronte dei Paesi del Nord che spinge il cosiddetto Nutriscore. Si tratta di un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che – sottolinea la Coldiretti – finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti sintetici di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo – continua la Coldiretti – si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine.
Sempre nel 2023 potrebbero essere presentate le prime richieste di via libera – spiega Coldiretti – all’arrivo sulle tavole in Europa per la carne prodotta in laboratorio come novel food dopo il via libera della Fda negli Stati Uniti. Si tratta di una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta contro la quale sono state già raccolte oltre mezzo milione di firme nella mobilitazione della Coldiretti che ha portato il Governo Meloni a presentare uno schema di disegno di legge che vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico.
Intanto la Ue ha autorizzato l’uso di larve del verme della farina minore, grillo domestico, larva gialla della farina e cavallette – evidenzia Coldiretti – in una serie di alimenti come pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei prodotti a base di pasta, pizza o cioccolato ma anche nei preparati a base di carne, di prodotti sostitutivi della carne e nelle minestre. Ma l’orrore a livello globale può arrivare nel piatto sotto varie forme – spiega Coldiretti – dalla vodka allo scorpione ai vermi all’italiana, dagli scarabei ai grilli alla thai, dallo scorpione dorato agli insetti alla paprika, al sale marino, al curry, dai vermi delle palme al verme gigante, dal millepiedi alla pasta ai grilli, dal misto insetti ai grilli in salsa barbecue. Novità bocciate – sottolinea Coldiretti – dal 54% degli italiani contrari agli insetti a tavola mentre, il 24% è indifferenti, il 16% favorevole e il 6% non risponde, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
“Dal nutriscore alle etichette allarmistiche sul vino, il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti non può tradursi in decisioni semplicistiche e ideologiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – ma neanche sull’imposizione ai cittadini di stili alimentari del tutto estranei alla nostra cultura e alla nostra tradizione”.