Sassari. Percorsi di crescita qualitativa e quantitativa volti a far crescere la filiera bovina e, più in generale, il settore della zootecnia, maggiore collaborazione e confronto con le istituzioni, formazione sul campo : sono queste le proposte emerse dal primo tavolo di confronto organizzato dalla Asl di Sassari che ha visto riuniti gli allevatori, le organizzazioni di categoria, l’Università degli Studi di Sassari.
“La Asl di Sassari, insieme alla Regione Sardegna, accompagneranno tutte le aziende di allevamento in un percorso di crescita qualitativa e quantitativa attraverso un interazione sistemica e costante. Porteremo avanti, insieme all’Università, la proposta di Un Master universitario di secondo livello in veterinaria aziendale del comparto zootecnico, per dare nuova spinta al lavoro libero professionale dei veterinari e allo stesso tempo creare figure in grado di supportare fattivamente le aziende. Ci proponiamo come partner istituzionale per sostenere lo sviluppo della filiera bovina, anche nell’ottica della crescita del settore socioeconomico del Nord Sardegna”, ha detto il Direttore Generale della Asl di Sassari Flavio Sensi, che negli scorsi giorni ha firmato la delibera di istituzione del primo Dipartimento di Prevenzione Veterinaria della Sardegna. “Un inedito, dedicato esclusivamente a supportare la filiera dell’allevamento bovino, ovino e suinicolo. Tutti gli allevatori avranno in questo modo un riferimento per le esigenze delle aziende a garanzia della qualità dei prodotti, del benessere animale, dei lavoratori e, soprattutto, a tutela del consumatore”.
Un settore importante quello della zootecnia che la Asl di Sassari ha messo al centro del convegno “La Sanità pubblica incontra gli allevatori dei bovini da carne: criticità e prospettive”, svoltosi questa mattina
nella Sala Convegni della Promocamera di Sassari, a cui seguiranno ulteriori tavole rotonde che interesseranno anche il settore ovino e suinicolo. “Dei Workshop per accompagnare gli allevatori, e i
professionisti, nella crescita aziendale e professionale perché come Asl riteniamo che sviluppare questo settore significhi accrescere l’economia del nostro territorio sfruttando qualità dei pascoli, animali,
e delle aziende tra le più elevate al mondo”, ha concluso il Dg Sensi.
“Con l’incontro odierno abbiamo voluto fare il punto sulla filiera del bovino da carne in Sardegna, un settore importante, che sta subendo profonde trasformazioni per venire incontro alle esigenze della
sostenibilità degli allevamenti e all’impatto ambientale che questi possono avere sul nostro ambiente, in un processo maggiormente orientato verso la salute della popolazione umana. Tracciabilità, rintracciabilità, certificazione del rischio degli allevamenti e sostenibilità ambientale dell’allevamento bovino sono i punti strategici sul quale puntare per far crescere ulteriormente il settore.
Dall’incontro odierno e’ emerso come l’allevamento del bestiame sia compatibile con le tematiche ambientali e come siano state introdotte normative, controlli ufficiali e pratiche di allevamento, orientati al rispetto del benessere e della salute animale, della necessità di contrastare l’abuso, non controllato, dei farmaci, della sostenibilità ambientale secondo l’approccio One Health che mette insieme Uomo-Ambiente-Animale in un sistema integrato”, ha detto Francesco Sgarangella, direttore del Dipartimento di prevenzione veterinaria del Nord Sardegna, che evidenzia come dal mondo delle associazioni di
categoria “sia arrivata una netta contrarietà all’introduzione dei prodotti di laboratorio, come la così detta carne sintetica”.
“L’Università, ha detto il Rettore Gavino Mariotti, da un punto vista della ricerca vuole essere presente nel sistema per portare il proprio contributo e migliorare, insieme, il settore”.
“Dal confronto nascono le idee ed e’ per questo che invito gli allevatori a portare la stessa caparbietà che dimostrate quotidianamente andando in campagna, nei tavoli politici, per dare evidenza pubblica
alle criticità del settore e alle proposte che arrivano da voi”, ha detto Piero Maieli presidente della commissione regionale delle Attività produttive, che ha sin da subito sposato appieno la proposta lanciata dalla Asl di Sassari sul master di II livello “che potrebbe rendere nuovamente appetibile la libero professione dei veterinari che, con la nuova formazione, potrebbero realmente sostenere le aziende in un
processo di sviluppo”.
Durante l’incontro Giuseppe Bitti, del Servizio di Sanità animale e anagrafi zootecniche della Asl di Sassari, ha affrontato il tema della “Filiera bovina, tracciabilità e rintracciabilità”, Gavino Benenati, del
Servizio di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche della Asl di Sassari, il tema “classyfarm: una nuova sfida per l’allevamento bovino”, Mondina Lunesu, del Dipartimenti di agraria
dell’università degli studi di Sassari, ha affrontato il tema della “sostenibilità della filiera della carne bovina”.
All’incontro erano presenti i rappresentanti delle principali Associazioni di categoria, come Coldiretti, Confagricoltura, CIA, COPAGRI, AARS, e il preside dell’ordine dei Veterinari, Andrea Sarria, la presidente dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, Piera Angela Sechi.