“La mobilitazione del nord-ovest della Sardegna, che oggi, nella sua seconda giornata, si svolge a Porto Torres ed è incentrata sui temi dell’industria e dell’energia, supera la dimensione locale e parla all’insieme della società e dell’economia regionale”: lo ha detto il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante sottolineando che da Sassari la battaglia si estenderà all’intero territorio regionale.
“Il petrolchimico di Porto Torres – ha aggiunto – riassume la traiettoria di una buona parte delle vicende del sistema industriale isolano, per anni protagonista di una storia di successo e crescita economica e sociale, prima di cadere nella spirale delle ristrutturazioni, del ritrarsi dello Stato dalle politiche industriali, del lento ma graduale ridimensionamento della chimica di base nel nostro Paese, delle privatizzazioni di attività di interesse generale”. Per la Cgil quel che rimane di quella storia industriale ha bisogno di una spinta verso la trasformazione e la sostenibilità, di una nuova capacità progettuale in grado di coniugare industria, ambiente e nuove produzioni e di dare attuazione all’idea della Sardegna come Isola della chimica verde.
Inoltre, la centrale di Fiume Santo, oggi al centro di un interessante progetto di cambiamento tecnologico da parte di EP Produzione, è parte di quel sistema regionale di produzione di energia elettrica anch’esso alle prese con la transizione verso la sostenibilità e con le incertezze della Regione sulle politiche energetiche: “Non c’è chiarezza sulle linee generali di indirizzo e sulle scelte in termini di infrastrutture e vettori per la produzione di energia – ha detto Durante – una situazione che si ripercuote negativamente sulla vita quotidiana dei cittadini e sulle capacità di programmazione e di investimenti delle imprese”.