“Sostenere che da parte della Regione non ci sia, o non ci sia stata, la giusta attenzione nei confronti dei medici dell’emergenza territoriale e per l’irrinunciabile lavoro che svolgono ogni giorno è semplicemente il ribaltamento della realtà”. Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, in risposta alle polemiche sollevate in seguito alla firma del nuovo Accordo integrativo regionale (AIR) sottoscritto con i sindacati della categoria.
“Proprio per rispondere alle criticità della medicina dell’emergenza territoriale, a dicembre siamo intervenuti disponendo un aumento strutturale del fondo AIR di oltre 900 mila euro annui, prevedendo che questa modifica andasse a decorrere dal primo giugno 2022, con lo scopo di adeguare la remunerazione delle ore aggiuntive dei medici in servizio nel 118. L’incremento del fondo ci ha consentito di aumentare la retribuzione lorda oraria per le ore aggiuntive del 33%, da 45 a 60 euro con decorrenza retroattiva, intervenendo così su una situazione ferma dal 2019. Una soluzione che ha visto la contrarietà di una sola delle sigle presenti al tavolo”.
“Sorprende inoltre il paragone emerso per giustificare la mancata sottoscrizione dell’accordo – precisa l’assessore – che ha messo a confronto infermieri (dipendenti del sistema sanitario regionale) e medici dell’emergenza territoriale (personale convenzionato), raffrontando le retribuzioni per le prestazioni aggiuntive dei primi con l’orario aggiuntivo dei secondi, istituti contrattuali completamente diversi. I 40 euro netti per le prestazioni aggiuntive degli infermieri sono un importo onnicomprensivo, non essendo previsto rimborso chilometrico. In questi termini il confronto non può che essere che una fuorviante forzatura. Voglio inoltre ricordare che, come anche per le prestazioni aggiuntive per il personale dirigente del sistema sanitario nazionale, gli importi orari previsti dai CCNL sono sempre al lordo e mai al netto”.
“Dispiace quindi non aver trovato l’intesa con tutte le sigle sindacali. L’accordo raggiunto non risolverà tutti i problemi, ma rappresenta un passo importante, senza il quale la retribuzione sarebbe rimasta a 45 euro l’ora. Nell’emergenza territoriale il ruolo del medico è insostituibile e continueremo a lavorare nella direzione presa per dare loro il massimo sostegno”, conclude l’esponente della Giunta.