Ancora senza esito gli interventi annunciati a settembre e a dicembre 2022 “Erano stati resi noti con un comunicato il 10 settembre scorso come rafforzamento della strategia per l’abbattimento delle liste d’attesa dalla Giunta Solinas, su proposta dell’allora assessore della Sanità, Mario Nieddu, che aveva annunciato l’approvazione di un accordo integrativo per la specialistica ambulatoriale che avrebbe consentito alle aziende sanitarie di potenziare la medicina specialistica extraospedaliera attraverso specifici piani per il taglio dei tempi d’attesa nell’attività ordinaria e il recupero delle prestazioni rimaste indietro a causa della pandemia con un finanziamento di ben 8 milioni. Invece nessun risultato nel 2022 con le prestazioni al palo e il penultimo posto in Italia per prestazioni perse dietro persino alla Calabria normalmente fanalino di coda di tutte le classifiche della sanità.” Così richiama gli annunci fatti dalla Giunta il capogruppo in consiglio Regionale del PD Gianfranco Ganau per poi rincarare la dose: “poi il 3 dicembre l’altro annuncio, questa volta per 7 milioni, questa volta del nuovo assessore, lungamente atteso dopo la sostituzione di Nieddu, con la rimodulazione del Piano d’abbattimento delle liste d’attesa attraverso l’impiego nella sanità convenzionata di parte delle risorse già stanziate per la riduzione dei tempi d’attesa, almeno 7 milioni di euro non spesi dalle aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche, cosi la dichiarazione del nuovo assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, al quale il rapporto con la minoranza sta stretto in quanto superfluo”. “Risorse per prestazioni ambulatoriali, screening oncologici e di chirurgia programmata per cui il comparto della sanità privata convenzionata potrà dare un contributo importante in termini di abbattimento delle liste d’attesa”, aveva precisato l’assessore. E anche di questi 7 milioni, a distanza di oltre 4 mesi dagli annunci, nulla di concreto.
“È scandaloso che siano ancora senza esito gli interventi annunciati e per i quali sono state stanziate le risorse risalenti a 7 e 4 mesi fa, sono cure e prestazioni diagnostiche che vengono sottratte dalla disponibilità dei cittadini” sottolinea Ganau. “Si tratta di un ritardo la cui responsabilità deve essere chiarita se è dell’assessorato e dell’azienda sanitaria, l’Ares, che ha titolo a predisporre i piani e i contratti. In altri tempi, e sempre in questa legislatura, sono bastati due mesi, con i protagonisti precedenti, ora siamo a 7 mesi e senza un risultato, dopo aver cambiato assessore, direttore dell’assessorato, direttore dell’azienda unica, e direttore del servizio committenza, dopo la fuga in un ente agricolo. Insomma mandati via quelli che almeno sapevano lavorare, il sistema regionale è ridotto in condizioni di inagibilità assoluta”.