Alghero. In occasione della domenica delle Palme che quest’anno cadrà il 2 aprile, l’Associazione EduEcoAgroMaris, che tra i suoi compiti statutari ha anche quello di promuovere, tradizioni e usanze tipiche della terra di Sardegna, soprattutto alle nuove generazioni, propone un laboratorio pasquale diretto dalla signora Caterina Sorbara, per apprendere i rudimenti della lavorazione e dell’intreccio delle palme nane così come da sempre fatto dai nostri antenati.
Il laboratorio si terrà nell’oratorio di borgata, nei giorni di venerdì 17/24/31, dalle ore 15,00 alle ore 16,30 e si avvarrà della collaborazione di persone che di anno in anno continuano a tramandare l’antica arte dell’ intreccio delle palme.
Per adesione e/o chiarimenti chiamare il cell. 380 5089277.
La Palma nana presente in tutto il territorio algherese raggiunge la maggior presenza proprio nel territorio circostante e limitrofo alle borgate della bonifica storica. Pianta sempre verde con radici forti le cui foglie soprattutto nel nord Sardegna venivano e vengono utilizzate a seguito dell’intreccio per ottenere, oltre che le tradizionali composizioni da far benedire in occasione della domenica delle Palme, anche funi e cestini.
La storia riporta a noi che la Palma nana con lavorazione del crine e con la raccolta delle olive fu sino alla prima metà del 1900 un importante fonte di reddito per gli abitanti di Alghero.
Nella lunga e faticosa lavorazione nelle fabbriche del crine veniva utilizzata in prevalenza la manodopera femminile mentre per l’altrettanto faticosa e impegnativa raccolta e trasporto delle palme in fabbrica la manodopera era maschile.
Nel 1949 ad Alghero iniziò la crisi del crine, a causa di ingenti quantità di crine provenienti da altri mercati. A tale fatto seguì anche l’inizio della produzione di varie fibre sintetiche: tali cause portarono alla chiusura anche dell’ultimo stabilimento esistente ad Alghero che avvenne intorno al 1960.