“La candidatura sarda per ospitare l’osservatorio europeo per le onde gravitazionali si fa ogni giorno più forte, segno evidente della convergenza a ogni livello istituzionale circa l’opportunità strategica che l’infrastruttura rappresenta non solo per la Sardegna ma per l’intero Paese, che avrebbe modo di riprendersi un ruolo da protagonista nella ricerca scientifica e di raccogliere i frutti, in termini di sviluppo, di un investimento senza precedenti proprio per le sue ricadute di carattere economico. L’Italia deve avere il coraggio, la forza e la volontà di andare fino in fondo”. Lo ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas, chiedendo al Governo di continuare a farsi parte attiva nel confronto con tutti gli attori protagonisti e con l’Europa, così come in questi mesi sta facendo, con il sostegno dei Comuni sardi e dell’intera società civile sarda.
Et sarà l’osservatorio di onde gravitazionali di terza generazione, così definito perché la sua sensibilità gli permetterà di “ascoltare” un volume d’universo almeno mille volte superiore rispetto a quello osservato oggi dai rivelatori esistenti LIGO e VIRGO. “ET presenta un potenziale scientifico eccezionale e le sfide scientifiche da affrontare porteranno a sviluppi tecnologici in campi che spaziano dal mondo del quantum computing alle allerte per i terremoti, passando per l’ottica di alta precisione oppure la gestione di imponenti quantità di dati con l’aiuto dell’intelligenza artificiale”, ha proseguito il Presidente parlando delle caratteristiche del nuovo rilevatore, definito “un’opportunità straordinaria per la scienza e per l’industria nazionale e per la Sardegna”.
“Lo spirito di squadra, l’unità di intenti fino a oggi dimostrata tra istituzioni scientifiche e politiche e l’ondata di consensi attorno a questa fondamentale infrastruttura deve proseguire e farsi sempre più forte e incisiva – ha proseguito il Presidente Solinas – Abbiamo le carte in regola per ospitare a Sos Enattos questo straordinario progetto che ci vede fermi e decisi sostenitori e abbiamo le caratteristiche e la possibilità di incidere realmente sul nostri futuro creando occupazione e sviluppo nella nostra Terra. Possibilità che l’Italia per prima non può sprecare”, ha concluso il Presidente Solinas.