Il nuovo anno si apre all’insegna dei rincari in Sardegna, con i prezzi al dettaglio che in regione continuano a crescere più velocemente rispetto al resto d’Italia. Lo afferma Adiconsum Sardegna, che ha rielaborato i dati definitivi sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat.
“La Sardegna è la terza regione d’Italia con l’inflazione più alta – spiega il presidente Giorgio Vargiu – A gennaio i prezzi sono infatti saliti del +11,5%, contro una media nazionale del +10%, con una frenata rispetto a dicembre determinata tuttavia unicamente dalla riduzione del prezzi energetici. Questo significa che, considerata la spesa per consumi annua delle famiglie residenti in regione, un nucleo sardo si ritrova a spendere oggi in media +2.851 euro all’anno a causa degli aumenti dei prezzi”.
“La situazione più preoccupante è quella relativa agli alimentari, voce di spesa primaria delle famiglie – prosegue Vargiu – I prezzi di cibi e bevande salgono a gennaio in media del 13,4% in Sardegna contro una media nazionale del 12,6%. Tradotto in soldoni, solo per mangiare una famiglia sarda si ritrova a spendere oggi +615 euro all’anno”.
“I cittadini della Sardegna continuano ad essere fortemente penalizzati sul fronte dei prezzi al dettaglio – denuncia Giorgio Vargiu – Ribadiamo la nostra richiesta al Governo di intervenire con urgenza per calmierare i listini e sostenere le famiglie, adottando misure realmente efficaci, a partire dal taglio dell’Iva su alimentari e generi di prima necessità, perché con una inflazione a questi livelli il rischio concreto è di spingere migliaia di famiglie sarde verso la soglia di povertà” – conclude il presidente di Adiconsum Sardegna.