I Comuni sardi saldano le fatture a imprese e professionisti con media di 26 giorni, 6 giorni sotto la media italiana e ben 16 sotto la media del mezzogiorno.
E’ questo ciò che emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna sui “Tempi di pagamento degli Enti Locali.” nel primo semestre del 2022, su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Con questo risultato l’Isola si classifica al sesto posto, quindi tra le regioni più virtuose, in una classifica aperta dal Veneto, con 21 giorni di media, e chiusa dalla Calabria con 54, con una media nazionale di 31.
A livello territoriale, tutte e 5 le province sarde rispettano il termine ordinario di 30 giorni stabilito dalla Direttiva Comunitaria sui pagamenti 2011/7/UE – recepita con il decreto legislativo 9 novembre 2012 n.192, piazzandosi tra le province più veloci d’Italia.
Apre Cagliari con 24 giorni (la prima provincia del centrosud a livello nazionale), seguono Sassari con 25 (la seconda, sempre nella zona mezzogiorno-meridione) e Nuoro, Sud Sardegna e Oristano tutte con una media di 28 giorni. La classifica è aperta da Venezia con 17 giorni e chiusa da Reggio Calabria con 64 giorni.
Analizzando il recente passato, nel 2015, i dati raccontavano di come ai Comuni dell’Isola per saldare le fatture alle imprese occorressero, in media, 103 giorni. Due anni dopo, nel 2017, in media ne servivano
appena 42.
“I dati ci dicono che la maggior parte dei Comuni paga con ancora più celerità rispetto a quanto imposto dai termini di legge – sottolinea Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna –
erogando quasi all’istante anche cifre importanti: è fondamentale che anche gli altri Enti mettano in campo tutto quello che serve per fare altrettanto e rispettare tale buona pratica”. “E’ una situazione che
conforta le aziende e i professionisti che lavorano con i Comuni isolani e possiamo dire che, se paragonati a ciò che accadeva solo pochi anni il panorama è totalmente cambiato – continua la Presidente – però, al di la della velocità dei pagamenti e della virtuosità della maggior parte degli Enti Locali, crediamo che la compensazione debiti-crediti possa essere la soluzione più efficace per risolvere
tutti i problemi rappresenta la strada più semplice per restituire risorse e serenità agli imprenditori. Confartigianato la indica da tempo”.
“Si tratta di fare leva proprio sulla doppia veste dello Stato: esattore e pagatore, consentendo agli imprenditori la compensazione tra i crediti che vantano nei confronti della Pubblica amministrazione
con le imposte e i contributi da pagare al Fisco – conclude la Lai – tale operazione equivarrebbe a una iniezione di liquidità, servirebbe ad allentare la pressione sugli imprenditori e aprirebbe finalmente la
stagione di rapporti di fiducia tra Stato, Regioni, Enti locali e imprese”