Non c’è modo migliore per far emergere una categoria dall’ombra in cui è relegata a causa di un vuoto legislativo che quello di parlarne in pubblico. È stato lo scopo del convegno organizzato a Ploaghe sabato scorso da tre associazioni – Nessuno escluso OdV di Ploaghe, Ora Noi Aps di Sassari e U.F.Ha. OdV Sassari – e l’occasione per dare voce ai protagonisti, i quali hanno testimoniato le complesse situazioni in cui vivono e che mettono a dura prova la loro tranquillità emotiva. “Dopo il convegno di Santa Teresa di Gallura, inerente ai caregiver familiari, è stato un piacere portare anche a Ploaghe la macchina organizzativa di Ora Noi Aps”, afferma il suo presidente Mario Assanti.
I caregiver – gli assistenti familiari informali – che si occupano di assistere in maniera gratuita e continua un congiunto non autosufficiente o con una forma di disabilità si trovano spesso soli. Invisibili, inascoltati e dimenticati, risentono dell’assenza di tutele e della difficoltà di far valere i propri diritti.
Dopo il benvenuto di Mario Muggiolu, presidente di Nessuno escluso OdV, il sindaco di Ploaghe, Carlo Sotgiu, ha ricordato l’impegno portato avanti dal Comune nel trattare pubblicamente delicati temi sociali, e le tante iniziative portate in campo. Un saluto speciale è stato condiviso da Don Giuseppe Virgilio, parroco del paese, il quale ha ricordato la ricorrenza legata alla Giornata Mondiale del Malato, che si celebra proprio l’11 febbraio in onore della Vergine di Lourdes, insieme all’importanza della condivisione della sofferenza e della solidarietà.
Si è trattato di un convegno molto partecipato, che ha affrontato un tema di forte impatto sociale: i caregiver, offrendo la loro assistenza continua, a volte persino h24, e gratuita, sopperiscono di fatto a una mancanza del sistema sanitario.
Tante le testimonianze e le argomentazioni trattate dai relatori presenti. Ad iniziare dai presidenti delle associazioni Ora Noi Aps, Mario Assanti, e di U.F.Ha. OdV Sassari, Giampietro Uleri che, come prima cosa, hanno voluto fare il punto su chi siano i caregiver. Era fondamentale chiarire concetti non scontati, poiché spesso nemmeno i caregiver sanno di esserlo. Ciò la dice lunga su quanto il loro ruolo sia ben lontano dall’essere riconosciuto. Il tema è stato sviscerato nei diversi settori. “I caregiver, una volta informati del fatto che un loro caro non sarà più la stessa persona, si sentono persi – ha chiarito la dottoressa Alessandra Piredda, psicologa e psicoterapeuta referente dell’associazione Ora Noi Aps – e hanno paura di non riuscire a sopportare il relativo carico fisico e psicologico; perciò è essenziale avere a disposizione una rete di supporto adeguata”.
L’importanza del ruolo dei caregiver non sarà compresa finché il sistema legislativo non colmerà le sue lacune. Ne ha parlato l’avvocato Claudio Sedda, referente legale dell’associazione Ora Noi Aps, facendo il punto della situazione normativa. “I caregiver hanno diritto al riconoscimento giuridico del loro ruolo – ha spiegato l’avvocato Sedda – . Questa mancanza è costata all’Italia una condanna da parte dell’ONU, cui sono stati concessi sei mesi di tempo per adeguarsi. In Sardegna abbiamo elaborato la sintesi di tre proposte di legge. Ora aspettiamo che vengano presentate e discusse in aula: riguardano la tutela e il riconoscimento della figura del caregiver”.
Nell’ambito del caos legislativo, i caregiver si trovano anche impigliati nelle maglie della burocrazia. “È importante creare una rete adeguata a supporto dei caregiver – ha precisato la dottoressa Anna Paola Fadda, assistente sociale del Comune di Ploaghe – affinché l’assistenza non diventi lo scopo della loro vita. Il caregiver assolve a tutte le esigenze della persona assistita, a volte con devozione totale. Ciò si ripercuote sul lato emotivo, generando angoscia cronica e rabbia. È importante stabilire un rapporto fiduciario tra il caregiver e gli assistenti sociali”.
Molto interessante anche il punto di vista offerto dalla dottoressa Monica Sanna, referente dell’associazione U.F.HA. Sassari: “C’è bisogno di inclusività e di responsabilità collettiva. La società si deve rendere conto che queste persone non possono essere lasciate da sole. Occorre provare ad immedesimarsi e iniziare a prendersi cura di chi si prende cura degli altri”.
Oltre agli interventi dei relatori, grande spazio è stato dato alle testimonianze – sia in presenza che in videoconferenza – dei diretti interessati. Ognuno con la propria storia, hanno portato all’attenzione le numerose incombenze che si trovano a dover gestire, spesso facendo leva sulle loro sole forze. Non più “invisibili”, i caregiver hanno trovato così il modo di far toccare con mano il loro mondo, stimolando riflessioni ed emozionando.
Gli interventi degli onorevoli Laura Caddeo ed Antonio Piu hanno tracciato una sintesi delle questioni su cui è necessario intervenire per arginare il pericolo che il problema dei caregiver diventi, un giorno nemmeno troppo lontano, collettivo. La società che invecchia, le difficoltà di accesso alle prestazioni offerte dalla sanità pubblica, la sfida che il Consiglio Regionale deve cogliere per cambiare rotta. Essenziale la presenza tra il pubblico dell’Assessore alla Sanità Carlo Doria, intervenuto in chiusura: “Oggi ho potuto cogliere tanti spunti. Come medico, come assessore e come caregiver precario, un tempo prestato al mondo dell’associazionismo degli scout. Il campo della sanità è collegato a quello dell’assistenza sociale – ha precisato –, così come il territorio lo è alla sanità. Ben vengano quindi questo tipo di iniziative”.
Tante le proposte e le scommesse su cui puntare per quanto riguarda la politica, per migliorare la sanità pubblica e per eliminare l’insana competizione con quella privata. “Io sono per la sanità pubblica – ha ribadito l’onorevole Carlo Doria – alla quale la sanità privata deve essere complementare, non sostituirsi”.
Dopo il successo di questo incontro, l’associazione Ora Noi Aps intende continuare a portare avanti altre iniziative a favore dei caregiver familiari in giro per la Sardegna.