Uri. Si è concluso con una vera festa del pane il “Corso sulla Panificazione tradizionale con l’impiego del lievito madre” organizzato dalla ProLoco di Uri in collaborazione con il Comune e l’Accademia Sarda del Lievito Madre. I 25 partecipanti al corso, iniziato il 16 gennaio con il professor Antonio Farris, presidente dell’Accademia e ideatore del percorso, fin dal primo mattino hanno lavorato l’impasto preparato ieri sera con lievito madre. Le partecipanti al corso, prevalentemente donne, hanno marchiato i 50 panetti con i timbri del pane, custoditi da una famiglia urese da oltre 100 anni.
Pavoncelle, setacci, rondelle e cesti, gli strumenti del mestiere sono stati spiegati e analizzati durante le oltre dieci ore di corso dai membri dell’Accademia Sarda del Lievito Madre.
“La partecipazione ai cinque incontri è stata costante ed entusiasta, racconta professor Farris, i partecipanti hanno avuto modo di recuperare le radici storiche della panificazione e restituire alla memoria moderna le antiche tecniche di preparazione dell’alimento centrale della cultura sarda”.
I pani hanno cucinato nel forno comunale a legna sito all’interno dell’area di Santa Cadrina.
“Avere un forno sociale per una comunità è importante, spiega la presidente della ProLoco Antonietta Capozzoli, aiuta a mantenere salde le radici storiche del territorio, per questo come ProLoco ci siamo attrezzati per il suo recupero. L’intera area di Santa Cadrina rappresenta il cuore storico-archeologico di Uri e da qui come comunità è importante ripartire”.
Durante il tempo necessario alla lievitazione, la ProLoco ha organizzato una visita guidata all’Antico Mulino della Farina.
“Abbiamo recuperato un’arte quasi scomparsa a Uri e fatto lavorare il lievito madre. È necessario impiegare il lievito madre che caratterizza i pani della Sardegna, ricca di caratteristiche sensoriali. Da questo corso possono nascere altre iniziativa anche fonte di nuove economie”, conclude professor Farris alla consegna degli attestati di partecipazione.