Samugheo. Il grande carnevale abita a Samugheo. Lo dice la storia di A Maimone, fatta di 26 edizioni. Lo racconta un brillante presente, custode di tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. Nella giornata di domani, domenica 5 febbraio, la storia del carnevale antico samughese si arricchirà di un ennesimo capitolo, a distanza di tre anni dall’edizione del quarto di secolo. Era il 2020 e di lì a poco il mondo fu costretto a fermarsi paralizzato dall’emergenza pandemica.
Nel contempo, l’attesa del tanto agognato ritorno è cresciuta a dismisura, nel centro dell’Alto Oristanese come nel resto della Sardegna. Un crescendo mediatico e a livello di popolarità che tra qualche ora è destinato a tramutarsi nella consueta “invasione” di pubblico. A Samugheo sono attese decine di migliaia di persone, assieme alle figure più importanti del carnevale sardo e non solo.
“Per il Comune di Samugheo, ospitare una rassegna di rilevanza regionale come A Maimone rappresenta un grande orgoglio”, ha dichiarato il Sindaco di Samugheo, Basilio Patta. – “La comunità si sta mobilitando per offrire ai visitatori una bella accoglienza, servizi di primo ordine e il meglio della nostra proposta enogastronomica. A Maimone è un evento che sta diventando col passare delle edizioni un poderoso strumento di promozione territoriale. Un ringraziamento particolare va all’Associazione Culturale I’ Mamutzones de Samugheo, una realtà organizzativa che rappresenta un grande valore per tutta la nostra comunità”.
A partire dalle ore 16.00, a catalizzare l’attenzione saranno la voce di Giuliano Marongiu e i gruppi storici del carnevale sardo (Boes e Merdules da Ottana, Su Bundu da Orani, Sos Tumbarinos da Gavoi, Sos Thurpos da Orotelli, Is Murronarzos e Intintos da Olzai, S’Attitidu ‘Osinku da Bosa, Sa Maschera de Gattu da Sarule e gli Sbandieratori e Musici della Città dei Candelieri da Sassari).
Alla rassegna patrocinata dalla Regione Autonoma della Sardegna, dalla Fondazione di Sardegna, dall’Unione dei Comuni del Barigadu e dal Comune di Samugheo prenderanno parte, inoltre, il Gruppo Kukerska Città di Sredets, proveniente dalla Bulgaria, e il Diavolo di Tufara, una maschera zoomorfa tra le più antiche del Molise.
Non è tutto: nella mattinata torneranno d’attualità anche gli eventi collaterali. Presso la Sala Convegni del MURATS, il Museo Unico dell’Arte Tessile Sarda, dalle 10.30 alle 11.30 è in programma un convegno sulla lingua sarda e sul lessico della maschera a cura di Simone Pisano, docente presso l’Università per Stranieri di Siena, seguito, dalle 11.30 alle 12.30, dall’evento “MyTokyo: emozioni Olimpiche con Lorenzo Patta”.
Nell’incontro moderato da Sergio Loi e dalla giornalista di SkySport e Videolina Valentina Caruso, il Campione Olimpico della staffetta 4×100 ai Giochi di Tokyo 2020 racconterà la sua parabola sportiva e le emozioni del trionfo in Giappone. Assieme all’atleta delle Fiamme Gialle, oristanese di nascita ma di padre e madre samughese, ci sarà anche la medaglia Olimpica conquistata nel Sol Levante assieme ai compagni di squadra Marcell Jacobs, Filippo Tortu e Fausto Desalu.
“Dopo tre anni, siamo felici e orgogliosi di ripartire in grande stile. Abbiamo grandi aspettative per questa 26sima edizione di A Maimone. Siamo una realtà ambiziosa, che punta a crescere edizione dopo edizione. Assieme alla consueta sfilata, torneranno d’attualità anche gli eventi culturali, sul solco lasciato dal compianto Gigino Deidda, un punto di riferimento per noi e per tutta la comunità samughese”, ha detto Igor Saderi, Presidente dell’Associazione Culturale I’ Mamutzones de Samugheo.
Dopo la sfilata delle maschere, allieteranno la serata la musica e i balli di Massimo Pitzalis. Per tutta la giornata è prevista l’esposizione dei prodotti di artigianato locale e sarà possibile degustare i prodotti tipici della tradizione enogastronomica samughese.
Come da tradizione delle ultime edizioni, lo spettacolo di A Maimone potrà godere della diretta streaming. A partire dalle ore 16.00, l’evento sarà diffuso sui canali Facebook e Youtube di Sardegna Live e sulla pagina Facebook di A Maimone.
Crediti fotografici: La foto in evidenza, in bianco e nero, è di Riccardo Meloni. La foto del paese e della folla in attesa è di Matteo Setzu. Il progetto grafico della locandina è a cura di Fabio Puddu