Sensibilizzare, coinvolgere e formare non solo i cittadini ma anche gli addetti ai lavori. “La medicina trasfusionale: il ruolo dell’infermiere e degli altri professionisti sanitari. Organizzazione, attualità e prospettive future” è il titolo dell’evento formativo organizzato dall’Ordine degli infermieri della provincia di Sassari per il prossimo 3 febbraio in collaborazione con il Centro trasfusionale dell’Aou di Sassari.
Prosegue così la campagna di sensibilizzazione alla donazione del sangue che da alcuni mesi il Centro trasfusionale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari sta portando avanti in collaborazione con l’Avis provinciale e comunale attraverso il coinvolgimento degli ordini professionali, delle istituzioni, delle scuole, degli enti e di altri ambiti della società per far conoscere un problema cronico come quello della carenza di sangue e dell’importanza di donarlo.
L’evento formativo fornirà 4 crediti Ecm, è aperto a 100 partecipanti ed è gratuito. Si svolgerà in presenza, dalle ore 08:30 alle ore 13:15, nell’aula magna del complesso Biomedico della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Sassari ed è rivolto agli infermieri e ai giovani tirocinanti. In occasione del convegno, patrocinato dall’Aou di Sassari, è stata organizzata una raccolta sangue e durante la mattinata sarà presente l’autoemoteca dell’Avis nel parcheggio adiacente al Complesso biomedico.
L’obiettivo è quello di formare personale infermieristico e tecnico qualificato nel campo della medicina trasfusionale e porre al centro dell’attenzione la carenza cronica di sangue e l’importanza della donazione.
Aprirà i lavori alle ore 9 Gianluca Chelo, presidente dell’Ordine degli infermieri della provincia di Sassari. «La formazione è alla base del cambiamento. – ha dichiarato Chelo – Una preparazione adeguata e altamente professionalizzante permette di lavorare per la sensibilizzazione delle persone sul territorio e trasmettere la fiducia e le conoscenze necessarie a definire i trend positivi quando si parla di donazioni e medicina trasfusionale».
Seguirà l’intervento del dottor Pietro Carmelo Manca, direttore del centro trasfusionale dell’Aou di Sassari con una relazione dal titolo “Il servizio immunotrasfusionale: organizzazione attuale e sviluppo futuro”.
«In Sardegna abbiamo un fabbisogno di 110 mila unità di sangue ma si riesce a raccogliere solamente 80 mila sacche all’anno. Il 48 % del sangue donato in Sardegna è destinato ai talassemici che, per poter vivere, devono sottoporsi periodicamente alle trasfusioni. La Sardegna è lontana quindi dall’autosufficienza, spesso occorre rivolgersi alle altre regioni che hanno delle eccedenze. Iniziative come queste servono a tenere alta l’attenzione su un’emergenza quotidiana e aiutano a diffondere la cultura della donazione del sangue», ha affermato il dottor Manca.
Nel corso della mattinata si alterneranno professionisti esperti, medici e infermieri, che approfondiranno le diverse tematiche legate alla medicina trasfusionale. Verranno trattati gli aspetti relativi alla donazione di sangue intero e alla preparazione, validazione, stoccaggio e distribuzione di emocomponenti. Ancora si svilupperanno argomenti come l’aferesi terapeutica (una pratica che consiste nel prelievo di sangue intero da un paziente e nella successiva separazione del sangue nelle sue componenti cellulari) e gli usi non trasfusionali degli emocomponenti. Si appprofondirà anche un tema molto importante come il Patient Blood Management (Pbm), ovvero una strategia che serve a predisporre metodi e strumenti innovativi per garantire l’appropriatezza della gestione organizzativa e clinica della risorsa sangue.