L’on. Annalisa Manca di Fratelli d’Italia interviene sul delicato tema del reddito di cittadinanza precisando che, “dopo che dai banchi dell’opposizione si è tentato di far passare il concetto che in Sardegna la maggioranza è contro i poveri è necessario fare chiarezza”. Queste le sue dichiarazioni:
“Appare evidente la necessità di fare immediata chiarezza sul delicato tema del reddito di cittadinanza, alla luce della diffusione di fake news sull’argomento e soprattutto nell’interesse delle persone più fragili ed esposte che meritano di ricevere attenzione e di essere rassicurate. Ritengo però necessario, prima di tutto, riportare il dibattito politico alla serietà che merita, rappresentando la situazione reale, alla luce dei dati e dei numeri effettivi. Occorre perciò ricordare che il il RdC nasce come misura temporanea allo scopo di contrastare la povertà attraverso l’accompagnamento al lavoro delle persone temporaneamente disoccupate. In realtà le recenti stime all’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (Anpal) indicano che solo il 3,6 % dei beneficiari ha trovato un impiego o comunque ricevuto dai centri per l’impiego una o più offerte di lavoro. La verità è che il “Patto per il lavoro” si è dimostrato un fallimento per il contrasto alla disoccupazione mentre, a fronte di una spesa di 23 miliardi fino ad oggi sostenuta, i veri beneficiari dei percorsi di inserimento lavorativo sono stati i 2.900 “navigators” inutilmente contrattualizzati. Partendo da questo dato appare evidente che il RdC non ha saputo affrontare in maniera adeguata il problema della povertà e non ha offerto strumenti di politica attiva per il lavoro ma, al contrario, ha reso strutturale la situazione di povertà e disagio di tantissimi nuclei familiari. Il reddito di cittadinanza, per come è stato pensato e attuato, ha rappresentato una sconfitta chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia, oltre che per se stesso e per la sua famiglia.
Il Governo Meloni ha fatto scelte coraggiose e necessarie per sopperire alla situazione. La prima manovra finanziaria del governo guidato da Fratelli d’Italia ha messo in campo ben trentacinque miliardi di euro per il contrasto alla crisi economica. Ventuno di questi sotto forma di credito d’imposta alle imprese per affrontare il caro energia.
Nove miliardi per ampliare la platea delle famiglie più fragili che potranno usufruire degli aiuti dello Stato per ridurre l’impatto del caro bollette, innalzando il tetto ISEE per essere ammessi, da 12 mila a 15 mila euro annui.
E’ stato istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una ‘Carta Risparmio Spesa’ per redditi bassi fino a 15mila euro che sarà gestita dai comuni per l’acquisto di beni di prima necessità.
La misura del Reddito di Cittadinanza dovrà subire una profonda revisione, ma sia chiaro che non sarà eliminato per tutti come si vorrebbe far credere.
Sarà garantita la tutela agli inabili al lavoro, disabili, anziani, famiglie senza reddito con minori e donne in gravidanza. Di pari passo però saranno attivati anche interventi volti ad incentivare le assunzioni da parte delle
aziende.
Chi assume donne, giovani fino ai 36 anni o percettori di reddito di cittadinanza vedrà azzerata la relativa contribuzione. Questo misura varrà sia per i nuovi contratti che per la stabilizzazione dei lavoratori precari. È stato modificato il congedo parentale, aggiungendo un mese di congedo facoltativo retribuito all’80%, che può essere goduto fino ai 6 anni di vita del bambino, proprio per evitare alle famiglie di incorrere in difficoltà economiche. È stata resa strutturale con un miliardo di euro la maggiorazione dell’assegno unico per i figli disabili.
Tanti importanti interventi che dimostrano la massima attenzione del Governo Meloni per un tema importanti, di cui i precedenti governi ne hanno fatto il proprio cavallo di battaglia ottenendo scarsissimi risultati.