Dopo vent’anni il benessere animale rischia di essere interrotto per sette mesi e mezzo con la perdita di circa 22 milioni di euro e con gli allevatori che non percepiranno il premio per 17 mesi. Lo dice Coldiretti Sardegna che questa mattina ha evidenziato nuovamente, dopo averlo fatto più volte già da settembre scorso, il problema nel tavolo “Completamento regionale per lo sviluppo rurale” con l’assessore all’Agricoltura e le organizzazioni agricole chiedendo di prevedere un immediato intervento ponte in finanziaria per scongiurare questa perdita in un momento difficilissimo per l’agricoltura sarda.

Con la nuova programmazione della Politica agricola comune, che ha preso avvio il primo gennaio 2023, gli impegni dovranno essere per anno solare (1 gennaio – 31 dicembre) e non più a scavalco in due annualità come avveniva prima (dal 15 maggio al 14 maggio dell’anno successivo). Questo si traduce, per la prima volta in 20 anni, in un vuoto degli impegni di 231 giorni, dal 15 maggio 2023 al 1 gennaio 2024, con una perdita per gli allevatori sardi di circa 22milioni di euro.

Non solo. Questo adeguamento all’annualità solare interromperà per 17 mesi i pagamenti del benessere animale. Dopo aver ricevuto il saldo il prossimo giugno per gli impegni 2022 – 2023, gli allevatori riceveranno il nuovo anticipo a novembre 2024.

“Un pericolo che va scongiurato con un intervento immediato in finanziaria che copra questo segmento temporale di oltre 7 mesi di programmazione e di 17 mesi senza erogazione del denaro del premio – ha sottolineato più volte durante l’incontro il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Sarebbe la prima volta dopo vent’anni che si interromperebbe il benessere animale, una misura fortemente voluta a suo tempo dalla Coldiretti che porta nelle tasche degli allevatori ogni anno circa 44 milioni di euro”.

“Mentre da mesi chiediamo da soli interventi concreti per coprire questo problema – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – purtroppo vediamo che le interlocuzioni si indirizzano verso altri elementi che rischiano di portare denari non utilizzabili realisticamente dal sistema agricolo sardo. Mentre in un momento così difficile non possiamo accettare che per 17 mesi gli allevatori non percepiscano un euro dal benessere animale e la perdita di 22 milioni di euro. Tra l’altro in questi sette mesi e mezzo non si può chiedere agli allevatori, vista anche la crisi, di accollarsi i costi per mettere in pratica una misura importante per il benessere degli animali, interrompendo dunque dopo vent’anni delle pratiche virtuose”.

Per questo Coldiretti Sardegna ha sollecitato l’assessora regionale all’Agricoltura di trovare una soluzione immediata: “è in corso la discussione della Finanziaria – hanno evidenziato il presidente e il direttore di Coldiretti Sardegna -, potrebbe essere questo lo strumento per trovare una soluzione ponte che garantisca la continuità dell’impegno con fondi regionali”.