Sassari. “Al peggio non c’è mai fine: mentre l’Aou di Sassari pensa al centro estetico per gli operatori sanitari e agli abbonamenti Sky a pagamento, dal dieci gennaio scorso, l’Azienda ospedaliero universitaria ha autorizzato la permanenza delle barelle in quasi tutti i reparti ospedalieri. Proprio così, le barelle, che dovrebbero servire esclusivamente per accompagnare i malati al piano vi potranno anche rimanere per giorni e sostituirsi ai posti letto aggiuntivi”.
“È l’ennesimo provvedimento della vergogna quello adottato il 10 gennaio scorso – spiega Desirè Manca – dalla Direzione generale dell’Aou di Sassari che riguarda il numero massimo di barelle allocabili nei reparti del Padiglione Sud SSA e del Dipartimento Internistico. Una decisione motivata dal fatto che nelle ultime settimane si è osservato un aumento dei pazienti in area boarding in Pronto Soccorso. Ciò significa quindi che per decongestionare i locali del Pronto Soccorso, costantemente affollati, si autorizza l’ingresso delle barelle direttamente in reparto. Proprio così. Le barelle che intasano i locali del Pronto soccorso e che dovrebbero essere utilizzate per trasportare i pazienti nei reparti vengono equiparate a posti letto. Così, il caos presumibilmente riguarderà l’intero ospedale.”
Questa la denuncia della consigliera regionale del M5s Desirè Manca, che spiega: “A partire dal 10 gennaio in Clinica Medica possono sostare tre barelle; in Medicina Interna U e D altre tre barelle; così come in Geriatria e Patologia Medica, una in Gastroenterologia; due in Medicina d’urgenza e Nefrologia. Ma c’è di più: la nota precisa che in casi di emergenza, ovvero quando dovesse verificarsi il superamento del numero di quindici pazienti in area boarding del Pronto soccorso, sarà autorizzata la momentanea quarta barella nei reparti, in particolare per i casi più gravi. Nel frattempo, però, le tv potranno trasmettere i film a pagamento in programmazione su Sky e i dipendenti godere di trattamenti estetici, come manicure e taglio e piega, in convenzione. Questa gestione della sanità può essere in favore di tanti, ma di sicuro non dei pazienti e specialmente di quelli più fragili”.
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