Nell’occhio del ciclone ci sono le Agenzie del Sistema Regionale Sardo, accusate di aver violato gli indirizzi dell’Assessore al personale Valeria Satta che chiedeva a più riprese e con numerosi atti autoritativi interni di far scorrere le Graduatorie Laore.
Ed a pagarne le spese come sempre sono i contribuenti sardi.
Il caso.
Centinaia di professionisti restano appesi al palo in attesa di una chiamata per sanare il sistema amministrativo e tecnico dell’amministrazione regionale, che da decenni opera sotto organico con note ed evidenti difficoltà in termini di istruttoria delle pratiche e di esecuzione dell’azione amministrativa.
Da parte della Regione più volte si è ribadita la volontà e la necessità di attingere con celerità da questo bacino di professionisti capaci, formati, titolati ed esperti nelle più ampie materie.
Stiamo parlando di ben tredici graduatorie di idonei che prevedono profili espressivi di un variegato mansionario, messi a disposizione di ogni ente nazionale, regionale e locale che voglia fruirne a costo zero.
La nota dolente appunto è che per poter fruire di queste professionalità non bisogna spendere una lira!
Le Agenzie Regionali, invece, vogliono usare i soldi pubblici per cercare figure che – e qui sta il paradosso – il sistema regionale già possiede e che non aspettano altro che di essere chiamate.
Come? Le agenzie fanno concorsi su concorsi sfornando graduatorie piene di idonei che la maggior parte delle volte, nello stesso anno, son state valutate e certificate come capaci e competenti almeno una decina di volte.
Per capire meglio di cosa stiamo parlando, bisogna chiarire le dinamiche che stanno sotto alla realizzazione di un concorso.
Le agenzie regionali in carenza di organico possono scegliere le modalità di reclutamento. Prima devono mettere il proprio personale nella condizione di progredire e poi possono rivolgersi all’esterno.
Questo secondo passaggio è scandito da una preliminare interrogazione agli enti collaterali per verificare se vi sono richieste di mobilità.
Poi la legge prevede che si attinga dalle graduatorie esistenti e solo alla fine si possa procedere – in caso di assenza accettazioni o fornendo una motivazione specifica e dettagliata – si con l’indizione di un concorso.
Il motivo è semplice: i concorsi costano molto all’erario e la loro indizione deve essere occasionale.
In Sardegna a quanto pare funziona in modo diverso perché le Agenzie scelgono di indire concorsi senza una valida motivazione invece che attingere dalle graduatorie.
Questa cattiva abitudine pare non sia andata giù a qualche esponente della maggioranza che nelle chiuse stanze di palazzo pare essersi stufato dell’intemperanza di alcune figure di vertice.
Le Agenzie ribelli – Arpas e Forestas – nonostante gli appelli degli idonei – caduti tristemente inascoltati senza mai essere stati nemmeno ricevuti – hanno preferito bandire i loro concorsi violando gli indirizzi autoritativi dell’Assessore Sattaore Satta e negando così a centinaia di sardi la possibilità di costruirsi un futuro in Sardegna.
Questo è il motivo per cui l’azione amministrativa di queste agenzie, grazie al supporto dell’Avvocato Carlo Tack, luminare del diritto amministrativo, sarà sottoposta al vaglio ed alla eventuale censura di legittimità grazie alla coraggiosa azione intrapresa da un gruppo di idonei.
Per garantire che gli impegni assunti dalla maggioranza non cadano nel dimenticatoio e per restituire alla Sardegna la speranza di un futuro burocratico certamente migliore del presente precario che sta attualmente affrontando, gli Idonei Laore Uniti si riuniranno sotto il Consiglio Regionale in concomitanza con la presentazione in aula della Legge Finanziaria.
Lo scopo è quello di vedere finalmente nascere una norma che consenta agli idonei di tutte le graduatorie di essere impiegati in modo prioritario negli ambiti amministrativi e tecnici in cui sono stati certificati esperti, al grido “Idonei Laore, noi siamo la soluzione!”.