Dalla crisi si emerge con la collaborazione e le proposte concrete. È quanto stanno facendo gli attori della filiera orticola sarda, attanagliata da una grave crisi, che questa mattina si sono riuniti a Cagliari nell’assemblea promossa da Coldiretti Sardegna. Oltre 300 agricoltori provenienti da tutta la Sardegna insieme a diversi rappresentanti della grande distribuzione organizzata (Crai – Abbi group, Superemme, Nonna Isa, Conad Sardegna e il mercato agroalimentare della Sardegna) hanno sottoscritto un documento programmatico che consegneranno nelle prossime ore al presidente della Giunta e del Consiglio regionale, agli assessori all’Agricoltura, Turismo, Programmazione e Trasporti e ai presidenti della V e III Commissione.
“Questa occasione in cui è riunita la filiera – sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –diventa una straordinaria opportunità per costruire processi integrati per la nostra agricoltura. Nei momenti di difficoltà sono necessari i sostegni, ma dobbiamo avere coscienza che si tratta solo ed esclusivamente di un rattoppo. La Sardegna ha bisogno di altro, per questo abbiamo elaborato una piattaforma su cui dare solidità e sostanza a tutti gli attori della Filiera che impegni le Istituzioni, e quindi la Regione, a costruire un supporto perché la Filiera Sardegna possa realmente decollare, attraverso una programmazione produttiva che preveda il sostegno alle imprese con l’agevolazione sui trasporti e gli investimenti sulla promozione del prodotto Sardegna”.
“È fondamentale costruire protocolli produttivi tra filiere affinché la Regione possa costruire attorno tutti questi percorsi – evidenzia Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna –. Inoltre occorre pensare, in stagioni come queste, a come gestire il surplus produttivo, magari attraverso un sostegno mirato ad uno stabilimento che possa assorbire le merci fresche in eccesso trasformandole”.
Il protocollo sottoscritto da agricoltori e rappresentanti della grande distribuzione prevede:
il miglioramento e la modernizzazione delle attrezzatture agricole (con riferimento ai fondi del Psr) attraverso l’investimento sull’agricoltura di precisione; un sostegno alla formazione e specializzazione della manodopera sempre più difficile da trovare; un piano di sviluppo integrato di tutta la filiera attraverso percorsi favoriti e promossi sia dall’Unione Europea che dallo Stato (Pif) che abbiano come elemento qualificante la programmazione produttiva concordata con protocolli specifici tra grande Distribuzione organizzata e produttori; la realizzazione attraverso l’assessorato regionale al Turismo di un piano di promozione complessivo di tutta l’orticoltura sarda con la realizzazione di un marchio ombrello utilizzabile da tutta la grande distribuzione organizzata (sempre all’interno di Piano di filiera); programmare percorsi di continuità territoriale delle merci per sopperire ai maggiori costi sopportati dalle aziende sarde nella esportazione del prodotto; la possibilità per tutto il sistema ortofrutticolo di poter realizzare anche attraverso il sostegno della Regione ed il ricorso a fondi Europei, impianti di trasformazione di prodotti agricoli per diversificare l’offerta e sopperire alle eventuali extraproduzioni di merce.