È Antonello Fois il nuovo presidente di Apos, l’Organizzazione regionale dei produttori olivicoli che fa riferimento a Coldiretti Sardegna. Quarantadue anni di Alghero Antonello Fois è titolare con il fratello Alessandro dell’azienda agricola olivicola biologica Accademia olearia, leader in Sardegna nella produzione di olio extravergine di oliva Sardegna Dop. L’Apos, nata nel 1978 come associazione olivicola provinciale si è trasformata in organizzazione di produttori nel 2005 per poi assumere nel 2020 valenza regionale. Conta circa 1000 soci in tutta la Sardegna per oltre 2.200 ettari ed una produzione annua media di olio extravergine di 1.600 quintali.
Affiancheranno il neo presidente nel consiglio di amministrazione dell’Organizzazione il vice presidente Alessandro Ibba, e i componenti Alessandro Fois, Andrea Loriga, Corrado Fenu, Nanni Pinna, Antonello Cannavera, Angelo Vaira e Ilario Fois.
Il nuovo direttivo si è insediamo in un momento particolarmente difficile a cominciare dal caro prezzi che sta condizionando non poco anche il settore olivicolo sardo: “argomento molto delicato che ci fa viaggiare su molte incertezze – afferma Antonello Fois -. Sono cresciuti sia i costi di produzione che quelli di preparazione e raccolta, dove incide in particolare l’aumento del costo del gasolio, ma quello di trasformazione con il costo dei chilowatt quadruplicato. Aumento che influisce anche su chi ha investito sul fotovoltaico in quanto non essendo ancora dotati delle batterie di accumulo per l’energia le strutture non sfruttano a pieno l’energia verde perchè il lavoro si concentra in un periodo in cui si ha poca luce”.
L’annata per l’olivicoltura quest’anno non è stata delle migliori a livello internazionale, con il crollo della produzione che ha investito anche il Paese maggior produttore, la Spagna. In Italia la produzione rispetto allo scorso anno ha segnato quasi -40%. La Sardegna è più o meno in linea con questo dato, condizionato soprattutto dagli oliveti del centro Nord Sardegna, mentre nel sud la produzione è stata positiva rispetto a quella disastrosa dello scorso anno.
Secondo il presidente di Apos “il motivo del calo produttivo è dovuto da una parte all’alternanza insita nella tipologia di coltivazione e dall’altra ai fenomeni di temperature molto elevate in un periodo delicato per l’annata che è quello della fioritura e allegagione fino ad inizio raccolto. Le alte temperature e le poche precipitazioni hanno quindi fatto soffrire le piante ed influito nella fruttificazione e quindi sulla produttività, ma hanno invece favorito la qualità dell’oliva e quindi dell’olio in quanto il caldo è l’antidoto della mosca, evitando gli attacchi alle olive e consentendo di non fare trattamenti. Questo ci ha consentito di avere un prodotto più sano e di maggiore qualità”.