Dopo gli accordi sanciti nel corso della Legislatura con il Governo (2019 e 2021) che hanno portato alla riduzione di 380 milioni l’anno del contributo
alla finanza pubblica, divenuti complessivamente 480 come maggiore vantaggio stabile per le casse regionali con risorse ottenute come acconto per l’insularità (100 milioni in acconto), il Presidente della Regione Christian Solinas riapre ora il confronto con il Governo.
È stata infatti inoltrata in questi giorni una nuova richiesta formale al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per l’istituzione di un tavolo di confronto sul contributo alla finanza pubblica della Sardegna, finalizzato a ottenere l’azzeramento degli accantonamenti, in attesa di vedere quantificati gli importi che il Governo dovrà destinare alle regioni insulari. Sempre l’accordo del 2021 assegnava dallo stesso anno alla nostra Isola i primi 66 milioni a compensazione dei maggiori oneri sostenuti sulla base della condizione di insularità, che sono diventati 100 milioni all’anno a regime, sempre come acconto, dal 2022, fino a nuova intesa. L’ammontare complessivo annuo di risorse disponibili per la Regione è dunque di 480 milioni.
La richiesta del Presidente è strettamente legata alle politiche di sviluppo del prossimo triennio – a cui la Regione sta lavorando anche attraverso il disegno di legge di bilancio – che inevitabilmente risentono della quota di entrate tributarie a cui la Sardegna deve rinunciare per partecipare al pagamento degli oneri del debito pubblico nazionale, pari a 306,4 milioni di euro all’anno.
La Finanziaria arriverà sul tavolo della Giunta già all’inizio della prossima settimana, per essere trasmessa alla Commissione competente del Consiglio regionale e arrivare in Aula entro le festività natalizie. L’obiettivo è l’approvazione definitiva entro metà gennaio.
Si è chiuso il primo ciclo di incontri voluto dall’Assessore del Bilancio Fasolino con tutti i soggetti portavoce di interessi e poi con gli stessi esponenti della Giunta Solinas, che in questi giorni stanno manifestando le necessità più urgenti dei vari ambiti di competenza. Le analisi sulle principali misure economiche sono in corso per arrivare quanto prima alla definizione del testo che verrà presentato alla Giunta nella prima seduta utile. Considerato il quadro emergenziale legato a inflazione e rincari energetici, l’Esecutivo intende infatti intervenire in tempi celeri e certi.
“Una delle questioni urgenti nel confronto tra Regione Sardegna e Stato, che negli ultimi anni si è concentrato sull’individuazione delle misure compensative degli svantaggi derivanti dall’insularità, riguarda il tema del contributo alla finanza pubblica – spiega il Presidente Solinas – Ritengo che questo contributo non sia oggi più giustificabile nelle more di definire una compensazione finanziaria della questione insulare, considerando anche le criticità dell’attuale contesto economico, amplificate in Sardegna dai divari già esistenti collegati alla condizione di insularità”. Nel ribadire la richiesta della cancellazione del contributo alla finanza pubblica a partire dal 2023, il Presidente Solinas ha evidenziato come non si possa non tener conto degli oneri crescenti che la Regione Sardegna deve sostenere per l’esercizio delle proprie funzioni, specie in materia di Servizio sanitario regionale.
“L’azzeramento degli accantonamenti ci darebbe più spazio e più respiro per affrontare al meglio le sfide future e andrebbe ad aggiungersi agli importanti risultati ottenuti nel corso della Legislatura” – ha aggiunto l’Assessore della Programmazione e del Bilancio, Giuseppe Fasolino – spiegando come sul fronte della nuova Finanziaria regionale sia stato fatto un importante lavoro di analisi e confronto utile a trovare un equilibrio tra le necessità più urgenti e lo sviluppo di cui la nostra Isola necessita, che ha coinvolto tutti i protagonisti, dai rappresentanti degli Enti locali alle Associazioni datoriali e sindacali. Abbiamo recepito osservazioni e accolto stimoli – ha proseguito l’esponente della Giunta Solinas – e siamo impegnati per arrivare alla definizione di un testo che, salvaguardando i conti in un anno ancora di transizione come questo, prevede quelle misure necessarie a rendere il sistema sardo efficiente, competitivo, attrattivo per nuovi investimenti”.