Spesso il basket è una questione di millimetri, di centimetri, di decimi, sembra il discorso di Al Pacino in “Quella Maledetta Domenica”, ma nello sport fa tutta la differenza del mondo, la differenza che ha permesso alla Dinamo di vincere a Casale contro Tortona. La continuità per tutti i 40’, le pochissime perse (11 che è la media della 1^ in serie A, contro le quasi 16 abituali), i rimbalzi fondamentali (11 offensivi), i liberi (se hai il 69% in stagione e fai 9/9 non è solo un dettaglio), una difesa da squadra vera, organizzata, una lucidità che spesso le avevamo imputato. E protagonisti diversi, perché vince sempre la squadra e non il singolo, il messaggio dopo la sosta era stato recapitato forte e chiaro, gli infortuni, le girandole, gli assetti e lo stop molto duro con Milano avevano messo in dubbio la bontà del lavoro in palestra. Invece Sassari sta lavorando forte, ha reinserito Dowe, fondamentale combo di raccordo che ha taglia e personalità, che ha la faccia giusta come quella di Stephens, super difensore, atleta, sempre pronto ad aiutare tutti. Non è un’opzione di poco conto se di fianco hai Bendzius, che dopo lo scippo subito da Harper ha firmato il gioco da 4 punti più importante del match, o Robinson, tornato ai livelli della scorsa stagione. Geraldino sta bene, accelera, cerca di coinvolgere i compagni, di non andare fuori giri e di gestire quel ritmo che per il Banco è fondamentale. Tanti protagonisti diversi, così puoi vincere fuori casa contro una big, Treier e Diop da applausi, Kruslin decisivo sui due lati del campo e Jones, nonostante il solito problema falli, capace di mettere una tripla fondamentale e di prendere il rimbalzo chiave nell’ultimo minuto oltre alla difesa da big contro Christon.
Non sarebbe stato giusto perdere, la Dinamo ha strameritato di vincere, ma avrebbe potuto anche uscire sconfitta, quando Tortona è andata 78-74 con possesso e alla fine con quel possibile overtime che sarebbe stato pericolosissimo. Ma come dice coach Bucchi, non è un caso se vinci sul campo di una squadra imbattuta tra le mura amiche, una delle più belle realtà del campionato e lo fai con una partita tostissima, intensa, solida, di personalità con grandi attributi. Il Banco questa volta non si è scomposto, non ha forzato i tiri, non ha forzato le transizioni, ha eseguito il suo piano partita, il coach ha “incastrato” la fluidità di Tortona e ha imposto alla sua squadra di attaccare con pazienza.
Adesso Sassari cerca la continuità non solo nel lavoro in palestra, ma anche nei risultati, la fortissima Dijon e la pericolosa Napoli di Buscaglia, saranno due test veramente importanti sul cammino della stagione della Dinamo, per la prima volta al completo, anche questo è un dettaglio determinante.
Fonte articolo e foto: ufficio comunicazione Dinamo Banco di Sardegna, sito web ufficiale