Gavoi. Un modo diverso di pianificazione territoriale. Sicuramente innovativo e coraggioso sia nel linguaggio che nelle direttrici da seguire. Una vera sfida per costruire il futuro dei 8 paesi dell’Unione comuni della Barbagia (Tiana, Sarule, Ovodda, Oniferi, Olzai, Ollolai, Lodine e Gavoi) che si basi su alcuni dei punti di forza di questo territorio omogeno, in primis l’ambiente, ma che allo stesso tempo rafforzi la rete dei servizi lungo le tre direttrici principali: sanità e assistenza, istruzione e mobilità.
Croce e delizia per un’area che soffre da sempre a differenza dei contesti urbani di un accesso e di pari opportunità alla rete fondamentale dei servizi per la propria popolazione.
Il progetto davvero di ampio respiro curato dal professor Giovanni Maciocco, architetto pianificatore ed ex preside dell’Università di Architettura di Sassari con sede di Alghero, è stato approvato ieri nella sua fase preliminare dal consiglio comunale di Gavoi con voto unanime dell’assemblea.
Si tratta di un primo passaggio istituzionale formale del progetto di sviluppo locale chiamato “La città ambientale della Barbagia” che avrà nelle prossime settimane un identico iter nei consigli degli altri comuni dell’Unione e contemporaneamente fondamentali e nuovi confronti in Regione, dove nei mesi scorsi ha già raccolto consensi.
Ora tuttavia occorre un colpo di reni funzionale a conferire maggiori certezze e modalità di accesso alle risorse destinate a governare un processo di pianificazione territoriale chiamato a disegnare e porre le basi per quest’area ricchissima di potenzialità, ma anche di criticità da rimuovere.
Nessun ostacolo insormontabile per comunità che appaiano sempre più mature e aperte al confronto così come ha dimostrato il primo step di Gavoi con un fruttuoso confronto della minoranza e dei cittadini intervenuti al dibattito che il progetto preliminare di piano ha opportunamente stimolato. Per professor Maciocco il vero compito strategico è affermare nel territorio dei paesi il diritto alla città e operare immaginando un modello di città alternativo alla città densa, un modello urbano per la bassa densità che non sia chiuso su modelli predeterminati ma aperto a nuove possibilità; un modello orientato in senso ambientale in quanto ha impressa nel rapporto storico con il sistema ambientale del territorio.
La figura di riferimento è l’idea di città territorio, che è connaturata al sistema di relazioni che i paesi della Barbagia hanno costruito con il territorio. Si tratta di una figura decisamente attuale nella narrativa urbana internazionale che non si occupa più in modo esclusivo della metropoli come orizzonte urbano, ma anche di prospettive differenti che si stanno aprendo alla città.
Il processo fondativo della città ambientale si configura come progetto locale di rigenerazione culturale
È un progetto dell’urbanità nella bassa densità, che avvalendosi dell’opportunità offerta dai fondi del Pnrr, interpreta la transizione ecologica come la prospettiva di una nuova convivialità urbana orientata in senso ambientale. In questa direzione il progetto analizza i modi in cui gli abitanti dei paesi possono farsi coinvolgere meglio nella vita urbana estesa al territorio, esplora le forme degli spazi dei paesi e del territorio che facilitano un simile comportamento e suggerisce le modalità per mettere insieme l’urbanità vissuta e l’organizzazione dello spazio che le è propizia.
Il progetto si configura come un insieme strutturato di macroprogetti (es luoghi dell’educazione con le scuole nel bosco, i luoghi della salute, dell’acqua, dell’energia, degli eventi culturali etc) che muovono verso la realizzazione assumendo le relazioni tra paesi e territorio come strutture generative dell’evoluzione dei territori della Barbagia verso un orizzonte urbano orientato in senso ecosistemico.
“Crediamo molto a questo percorso che stiamo iniziando a delineare nell’ottica di uno sviluppo territoriale sempre più condiviso e partecipato. Siamo felici di aver iniziato a mettere in moto la macchina con entusiasmo e con la competenza dei progettisti che e sociale dei paesi e dei territori che, hanno appunto come prospettiva la costruzione della Città ambientale della Barbagia, che è la nuova narrativa unificante dell’Unione dei Comuni stanno tracciando una strada che condividiamo”, ha detto il sindaco di Gavoi Salvatore Lai, “ci sono delle ottime base da cui partire e da implementare in questi mesi con altri microprogetti che arrivino dai vari comuni. Di certo sono sicuro che il passaggio e anche la forma di programmazione è innovativa e coraggiosa. Ma dobbiamo osare per disegnare uno sviluppo e una qualità della vita tale che non solo faccia restare in questi territori la gente ma che la inviti a venire”.