“La carenza di pediatri nell’Oristanese è diventata una vera e propria emergenza. Le famiglie stanno vivendo una situazione di grave difficoltà in quanto, per poter accedere al servizio, attualmente sono obbligate a far curare i propri figli da un pediatra di libera scelta con studio nei comuni limitrofi, quando il massimale del medico lo consenta. I disagi tuttavia vanno ben oltre la scelta del pediatra, in quanto l’ufficio competente è aperto solo quattro giorni a settimana per tre ore al giorno e può servire un numero di pazienti pari a sessanta, e non oltre. La fila è quindi molto lunga già dalla mattina presto. Basti considerare che gli unici pediatri disponibili per i bambini di Terralba si trovano a Mogoro e ad Arborea. Mentre i bambini di Oristano devono spostarsi a Nurachi e Zeddiani”.
“Se non si provvede a completare questa procedura, i genitori possono soltanto accompagnare i propri figli al Pronto soccorso pediatrico oppure a rivolgersi a pediatri a pagamento, con spese non certo sostenibili per tutti i nuclei familiari. Le difficoltà derivano in parte anche dal fatto che il bando pubblicato da Ares, affinché venissero coperte le sedi vacanti è andato deserto, e nonostante i massimali dei restanti pediatri di libera scelta operativi nell’ambito di Terralba siano già stati incrementati a 880 pazienti ciascuno, non si è trovata una soluzione agevole e capace di venire incontro alle esigenze delle famiglie”.
Così il consigliere regionale del M5s Alessandro Solinas ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e all’assessore alla Sanità per sapere quali azioni intendano mettere in campo affinché si avviino tempestivamente le procedure di assegnazione delle sedi scoperte nei comuni del territorio oristanese.
“Di fronte a questo quadro allarmante – osserva Alessandro Solinas (M5s) – non può considerarsi in alcun modo accettabile il fatto di attribuire al numero chiuso nella facoltà di Medicina il problema della carenza dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta sul territorio. La Regione aveva previsto dei fondi aggiuntivi da destinare all’erogazione di incentivi per tutti quei medici che si rendessero disponibili a lavorare in sedi particolarmente svantaggiate, per ragioni orografiche e demografiche. Tuttavia, non abbiamo ancora notizie in merito alla compilazione di un elenco delle sedi disagiate e disagiatissime. Passo propedeutico e fondamentale per fornire incentivi economici”.
“L’assistenza primaria – conclude il consigliere – rappresenta uno dei fattori cardine contro lo spopolamento delle aree interne ed è fondamentale mettere in campo ogni strumento a disposizione avendo come unico obiettivo la garanzia del diritto alla salute dei sardi. Occorre pertanto ragionare anche in termini di programmazione, costruita unitamente ai comuni interessati al fine di individuare ulteriori soluzioni congiunte che possano rendere qualsiasi territorio della nostra isola appetibile a tutti i professionisti”.