Codrongianos. Segnaliamo un evento organizzato dalla biblioteca comunale di Codrongianos che, martedì 6 dicembre alle 18:30, ospiterà la presentazione del romanzo di Cosimo Filigheddu “La guerra di Pasca”, edito da Il Maestrale. Insieme all’autore interverrà Lorena Piras.
il libro
Autunno 1943. Dopo l’Armistizio i tedeschi hanno lasciato la Sardegna, diretti in Corsica, e i comandi angloamericani ne hanno preso il controllo. Qui, nella principale città del cosiddetto Capo di Sopra, Sassari, la quindicenne Pasca bussa alla porta di casa Misuraca, una delle tre famiglie, insieme a quelle Berlinguer e Pigliaru, in cui lei, rimasta orfana, presta servizio per mantenersi e continuare a coltivare il sogno del diploma magistrale. La giovane racconta di avere appena subito uno stupro nell’ormai abbandonata caserma Ciancilla, e di aver reagito sparando al suo violentatore, un soldato statunitense. I Misuraca decidono di nascondere la ragazza per qualche giorno, attendendo l’evolversi degli eventi. Ma in casa Berlinguer e in casa Pigliaru ci s’interroga sulla sua scomparsa, e con ostinazione si mettono alla ricerca di Pasca i rampolli delle due famiglie: il comunista Enrico e il fascista Antonio, per certi versi così simili eppure così distanti per via elle rispettive convinzioni politiche. E mentre in una città spossata si prepara un violento assalto ai forni del pane, altre due indagini ufficiali cercano di far luce sul
ferimento del violentatore: quella condotta da un carabiniere e l’altra da un ufficiale americano. Sulle tracce di Pasca, però, ci sono anche i servizi segreti: perché c’è chi sospetta che la ragazza possa addirittura essere pedina di un complotto per catturare il Duce. Nel centenario della nascita di Enrico Berlinguer e Antonio Pigliaru, Filigheddu fa delle due grandi figure intellettuali e politiche i personaggi di una narrazione in cui confluiscono i grandi eventi del
Secondo conflitto mondiale, il romanzo di formazione, intrecci da racconto spionistico, e in cui si ritagliano un ruolo anche il futuro Presidente della Repubblica Antonio Segni e don Salvatore Capula, l’ultimo confessore di Mussolini.