Thiesi. Sei giorni in Galizia per conoscere il modello organizzativo del percorso di pellegrinaggio più famoso al mondo. Dal 24 al 29 novembre una delegazione di operatori turistici del GAL Logudoro Goceano, accompagnata dal vicepresidente Giovanni Antonio Sanna e dal direttore Giuseppe Sotgiu, è stata in Galizia per studiare e capire il funzionamento, gli aspetti positivi e le criticità del Cammino di Santiago de Compostela.
Il viaggio studio rientra tra le azioni del progetto di cooperazione interterritoriale “I cammini dello spirito”, coordinato dal GAL Nuorese Baronia in partenariato con i GAL Logudoro Goceano, Barbagia, Barbagia Mandrolisai Gennargentu, Barigadu Guilcer, Ogliastra e Sarcidano Barbagia di Seulo. L’iniziativa, finanziata dal PSR Sardegna 2014-2020, mira a creare una rete di cammini-percorsi turistici a carattere spirituale e/o religioso, e attrarre la presenza di “pellegrini” nelle aree GAL e promuovere l’organizzazione di servizi turistici integrati sostenibili.
Della delegazione sarda hanno fatto parte oltre sessanta rappresentanti dei sette GAL e del tessuto imprenditoriale e turistico locale, la direttrice del Servizio sviluppo dei territori e delle comunità rurali della Regione e l’incaricato regionale per la Pastorale del turismo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).
La delegazione ha avuto la possibilità di essere protagonista di un fitto programma di incontri e di visite guidate ai luoghi di accoglienza e di ristoro per i pellegrini, alla scoperta e degustazione dei più importanti prodotti tipici e di visite ai principali attrattori e luoghi di culto.
Particolarmente emozionante la visita iniziale alla Cattedrale di Santiago che ha consentito di assistere al famoso ed esclusivo rito religioso del Botafumeiro.
Molto importante è stato l’incontro istituzionale che si è svolto nella splendida cornice dell’Enorìturismo Maria Manuela – beneficiaria di un bando del GAL – esempio di multifunzionalità aziendale. Oltre alla produzione di vino si occupano anche di accoglienza con sei appartamenti in legno costruiti all’interno di un grande bosco di castagni.
Piuttosto calorosa è stata l’accoglienza da parte dei rappresentanti del GAL Terras de Compostela, dell’Autorità di Gestione regionale (AGADER), del portavoce del Cluster Turismo della Galizia, che ha la funzione di DMO, e del sindaco di Boqueixón. L’incontro ha consentito di sviluppare un importante confronto e di maturare una positiva esperienza in termini di conoscenza e di possibile crescita.
“Il modello di Santiago – è stato detto dalla rappresentante della Regione Sarda, Giuseppina Cireddu e dai rappresentanti dei GAL – si presta a fornire notevoli spunti e indicazioni di lavoro e di organizzazione, e ne rendono possibile una replica nei nostri territori con tutti gli adattamenti che tengano conto delle peculiarità delle aree rurali della Sardegna”.
Il progetto di cooperazione tra i sette GAL sardi dovrà adesso entrare nella fase operativa, con la programmazione – insieme agli operatori locali – di un insieme di azioni, sia interterritoriali che locali, finalizzate alla creazione di una rete turistica di itinerari religiosi e spirituali.
Particolarmente soddisfatta la delegazione del Logudoro Goceano. Per il vicepresidente del GAL, Giovanni Antonio Sanna, “il viaggio di studio è stato utilissimo per conoscere una nuova realtà, mettere a confronto i nostri operatori con un modello organizzativo collaudato da anni di attività, e anche per avere conferma che le scelte di organizzazione territoriale del comparto turistico che il GAL porta avanti da anni, e che mette al centro il lavoro di rete e di squadra insieme al rafforzamento qualitativo del nostro sistema di accoglienza, è quello giusto”.
Il Gruppo d’Azione Locale è già al lavoro per chiamare a raccolta operatori turistici e amministratori del territorio, in una iniziativa che avrà lo scopo di ragionare insieme sulle scelte e sulle azioni concrete che potranno svilupparsi attorno al filone del turismo religioso. Saranno i componenti della delegazione del viaggio a Santiago di Compostela a raccontare l’esperienza, le indicazioni e i suggerimenti che hanno raccolto in Galizia e che possono essere utili per nuove iniziative nel Logudoro Goceano, per una valorizzazione intelligente dell’enorme patrimonio di attrattori che insistono nei trentaquattro Comuni facenti parte del GAL, proseguendo nel “cammino” per far diventare il nostro territorio destinazione turistica motivazionale.”