Sestu. L’11 novembre la Commissione europea ha emanato il Regolamento di esecuzione n. 2022/2204 con il quale, in relazione alla presenza della peste suina africana, aggiorna le aree soggette a restrizioni graduandole in 3 PARTI; nella prima inserisce le aree a minor rischio e nella terza quelle a maggior rischio. La Sardegna è inserita nella terza parte.
“Dopo l’Audit in Sardegna del Servizio veterinario europeo dal 9 al 19 novembre 2021, l’invio alla Regione, da parte di questo, della relazione con la quale si sottolineavano alcune criticità, le controdeduzioni dell’Assessorato della Sanità suggerite dall’Unità di Progetto e dall’Istituto Zooprofilattico, dai comunicati pubblicati dalla stampa isolana avevamo appreso che gli uffici europei avevano riconosciuto l’impegno della Sardegna per rimuovere gli ultimi ostacoli, non fondamentali, nella lotta all’eradicazione della peste suina africana perfezionando i sistemi di controllo – dichiara Pietro Tandeddu, direttore regionale di Copagri Sardegna – Gli ultimi comunicati del presidente Solinas, unitamente all’assessore Nieddu, del sottosegretario Costa, rimarcavano ottimisticamente la reale possibilità che la Sardegna, entro l’anno, sarebbe stata liberata dalle restrizioni per una libera movimentazione sul territorio europeo di animali e prodotti trasformati derivanti dalle carni suine isolane; ad oggi così non è e sembra poco probabile, a meno che noi non siamo affetti da eccessiva diffidenza, che la Commissione UE ci cambi di fascia entro il 31 dicembre “.
“In Sardegna – prosegue Giuseppe Patteri, neo presidente regionale di Copagri – non si registrano focolai di peste da quasi 4 anni ed è pertanto irragionevole continuare a bloccare l’esportazione dei prodotti della suinicoltura. I suinicoltori hanno affrontato sacrifici immani investendo per la realizzazione di strutture in biosicurezza e sottoponendosi ai periodici controlli. Il comparto ha subito un tracollo ed il fabbisogno interno di carni è soddisfatto prevalentemente attraverso le importazioni. Non si può continuare a deludere i produttori e rinunciare allo sviluppo di un comparto che merita la massima attenzione. Per queste ragioni auspichiamo che la Giunta regionale intervenga nuovamente ed energicamente presso il ministero e con esso presso l’Unione europea per ottenere quanto auspicato. Non accetteremo comunque sblocchi parziali : il virus è assente da tutti i territori, compresa la Barbagia e l’Ogliastra”