Malto isolano, economia circolare, shelf-life e risparmio energetico saranno al centro dei lavori sulla produzione brassicola a Sa Manifattura
Artigianale, sarda e sostenibile. Una birra dal gusto unico e amica dell’ambiente. A questo ha lavorato il progetto cluster Bi.Ar. di Sardegna Ricerche che presenterà i suoi risultati il prossimo 28 novembre – dalle 15.30 alle 18.30 – all’ex Manifattura tabacchi di Cagliari.
I lavori saranno moderati dal giornalista enogastronomico Giuseppe Carrus sul palco assieme ai partner di progetto (Porto Conte Ricerche, Università di Sassari, Sotacarbo), esperti di economia circolare e delle tendenze di mercato della birra artigianale.
Il progetto Bi.Ar. – che ha messo insieme oltre 30 imprese, università e centri di ricerca – è nato per migliorare le caratteristiche produttive delle birre, la loro shelf-life oltre che per trovare una soluzione green agli scarti di produzione.
Bi.Ar. ha lavorato su diversi aspetti legati alla produzione delle birre artigianali. Tra questi grande attenzione è stata dedicata al malto sardo: i ricercatori hanno selezionato diverse varietà locali di cereali e orzi adatti alla produzione dei malti che, aggiunti a quelli in commercio, possono conferire alla birra un gusto inconfondibilmente sardo. Sono inoltre state studiate diverse tecniche per aumentare la shelf-life, garantendo così la freschezza delle birre anche a distanza di tempo.
Infine, un ruolo centrale è stato assegnato alla sostenibilità, con lo studio di diverse soluzioni per trasformare gli scarti in risorse. Sono nate così le ricerche per trasformare le trebbie – lo scarto più consistente nella produzione della birra – in fertilizzanti o in bio-carburanti e risparmiare così anche sui costi energetici.